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Per usare un termine calcistico, si potrebbe dire che il dottor Fabrizio Vitali è stato promosso da Ats come “titolare” nella “squadra” dei medici di medicina generale che svolgono l’attività a Mortara. Infatti ogni medico di base esercita su un territorio assegnato da Ats. Dal primo novembre Fabrizio Vitali (nella foto) sarà ufficialmente assegnato l’ambito di Mortara: Ast ha confermato la richiesta avanzata dallo stesso Fabrizio Vitali. 
Anche perché la sua attività in città era già iniziata il 17 aprile scorso come sostituto di Eugenio Gandolfi. Un’eredità “pesante”, raccolta in modo egregio. In quell’occasione i mutuati non dovettero fare nulla e il passaggio da un professionista all’altro avvenne in maniera automatica, senza la necessità di ricorrere allo sportello di scelta e revoca. 
L’ambulatorio resta al secondo piano di palazzo Cambieri e anche gli orari non subiranno variazioni. Gli orari dell’ambulatorio di corso Garibaldi rimangono i seguenti: lunedì dalle 15 alle 18. Martedì dalle 9 alle 12. Mercoledì dalle 15 alle 18 e 30. Giovedì dalle 9 alle 12. Venerdì dalle 9 alle 12. La prenotazione non è obbligatoria.
E non un dettaglio. Così Fabrizio Vitali si conferma come il medico di famiglia “di una volta”, quando non era necessario prenotare e nemmeno usare le “applicazioni” sui dispositivi mobili. La sua disponibilità è totale. La sua storia di tutto rispetto. Per 20 anni Fabrizio Vitali ha svolto l’attività di libero professionista a Vigevano. Successivamente, dopo aver vinto un concorso nel 2005, ha proseguito il lavoro a Mortara. “Infine da aprile ho iniziato questa nuova avventura come medico di medicina generale a Mortara – spiega Fabrizio Vitali -  e devo dire di essermi trovato subito molto bene, tanto che ho chiesto ad Ats di essere confermato nell’ambito di Mortara. Ho grande entusiasmo e voglio dare il miglior servizio possibile ai cittadini. Credo che il rapporto umano e personale rivesta un ruolo chiave nello svolgimento della professione. Anche per queste ragione ho preferito lasciare il libero accesso all’ambulatorio evitando il sistema della prenotazione obbligatoria. In una città di queste dimensioni è ancora possibile lavorare e gestire le visite senza ricorrere alla prenotazione obbligatoria”. 
E i pazienti apprezzano. Il medico di famiglia, soprattutto nelle realtà di dimensioni contenute, spesso diventa un amico al quale confidare non solo i malanni, ma anche le ansie e i timori. Anche la capacità di ascolto e l’empatia rendono un medico un ottimo medico.

Luca Degrandi