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Mortara è pronta a diventare un laboratorio di idee grazie al progetto nazionale «Si può fare». 
I giovani tra i 16 e i 30 anni avranno l’opportunità di trasformare le loro passioni in progetti concreti, grazie al sostegno del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali e alla collaborazione della contrada La Torre.
Nato dalla collaborazione di 21 organizzazioni provenienti da tutta Italia, il progetto mira a coinvolgere attivamente i giovani tra i 16 e i 30 anni, sostenendo le loro idee e i loro progetti. La scorsa settimana si è tenuto il primo incontro nazionale in presenza a Frattamaggiore, dove sono state condivise le esperienze e le strategie dei vari partner. Lungo due giornate si sono discusse alcune questioni tecniche e affinato qualche aspetto pratico. 
“A livello pratico - spiega Andrea Pelli (nella foto), responsabile incaricato dalla Contrada per il progetto - lo scopo era quello di conoscersi tra di noi; infatti, era la prima volta che ci si tutti incontrava dal vivo. Ci sarà un altro incontro alla fine del percorso progettuale a cui parteciperanno anche alcuni dei giovani che realizzeranno i loro progetti. L’operazione più importante svolta è stata quella di analizzare insieme e sistemare la traccia dell’avviso locale, ovvero il bando che a nostra volta faremo, come ogni altro partner della rete nazionale Si può fare. C’erano poi diversi aspetti tecnici da definire. Ora è arrivato il momento di mettersi in gioco per davvero”. 
A ottobre sarà pubblicato sul sito www.sipuofare.net il bando che invita i giovani a presentare le loro proposte. In realtà è già possibile farlo sul sito sipuofare.net. Compilare un semplice form online sarà sufficiente per partecipare e sarà il sistema poi a indirizzare al partner locale in modo che possa prendere contatto con i giovani interessati. Il ruolo della contrada è proprio quello di lavorare con la pietra pomice per affinare le idee progettuali dei giovani e renderle più coerenti possibili col bando e con le esigenze della comunità. 
L’obiettivo che ci si pone per ogni partner locale è quello di coinvolgere almeno 10 giovani nei progetti scelti e di 30 in quelli che vengono presentati. I temi sono vasti, dalla parità di genere all’inclusione sociale, dalla tutela dell’ambiente alla valorizzazione del territorio. 
MORTARA - Non ci sono limiti alla creatività, l’importante è che i progetti siano pensati e realizzati dai giovani stessi. 
La scadenza per la presentazione è una data da definirsi ma sarà circa a fine novembre. I progetti selezionati riceveranno un finanziamento e saranno accompagnati da una squadra di supporto composta dai membri del partner locale. “Il nostro obiettivo – prosegue – è quello di creare uno spazio dove i giovani possano esprimere le loro idee, sviluppare le loro competenze e diventare protagonisti attivi del cambiamento. Vogliamo offrire loro gli strumenti e il supporto necessari per trasformare le loro passioni in progetti concreti. Per promuovere il progetto faremo ancora un momento pubblico al Tri pas del 27 settembre in cui cominceremo a dare i parametri principali del bando”. La novità di questo bando risiede nella sua flessibilità: non è necessario aderire a un tema specifico, ma è fondamentale che i progetti coinvolgano almeno dieci giovani e abbiano un impatto positivo sulla comunità. 
Inoltre, il Comune di Mortara ha deciso di cofinanziare l’iniziativa con due mila euro. Infatti, non tutti i soldi vengono dal ministero. 
Una parte la deve procurare il partner locale cofinanziando di fatto il progetto. 
I ricavati della «Festa della Torre» dello scorso maggio e del 5 per mille saranno utilizzati per questo.  
“Per presentare un progetto – chiarisce Andrea Pelli – i giovani potranno utilizzare un form online semplice e intuitivo. Dopo la procedura di selezione si entra nella vera e propria parte operativa. Ricordo che i fondi a disposizione sono ripartiti in base al numero di giovani tra i 16 e i 30 anni proponenti un progetto. L’obiettivo è proprio quello di incentivare la promozione della collaborazione, possibilmente di ragazzi e ragazze che non sono parte già di associazioni di volontariato ma che in qualche modo vogliono mettersi in gioco. Per la realizzazione ci si può pure avvalere di persone extra età, ma non saranno conteggiate come soggetti proponenti al momento dell’assegnazione dei fondi”. 
Una volta terminati i progetti locali, i giovani che li hanno proposti porto dovranno necessariamente organizzare un evento aperto al pubblico di «restituzione». 
“Si intende, in gergo, un momento – chiarifica – in cui si parla degli esiti dell’iniziativa e se ne spiega l’importanza in modo anche da monitorarne l’efficacia e le ricadute sul territorio. L’evento, volendo, può anche essere il progetto stesso. Tutto l’iter progettuale dovrebbe terminare entro il 23 maggio 2025. Serve tempo per rendicontare, relazionare e mandare i dati richiesti al ministero. Probabilmente chiederanno una proroga in modo che i progetti possano avere più margine per concludersi così da comprendere anche giugno. «Si può fare» è un’opportunità unica per i giovani di Mortara di diventare protagonisti del cambiamento”. 
È un invito a mettersi in gioco, insomma, a esprimere le proprie idee e a costruire un futuro migliore per la loro comunità. 

Vittorio Orsina