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GRAVELLONA - Aironi, oche e droni. Tutti i “volatili” del Parco dei Tre Laghi hanno ora l’attenzione della legge. I piloti di droni sono finalmente contemplati all’interno delle regole del parco. È ciò che emerge dal verbale dello scorso consiglio comunale, tenuto martedì 15 febbraio. “Diciamo solamente - semplifica il consigliere Riccardo Fiorina -: fallo pure, ma stai nelle regole. Quelle del parco sono state modificate l’ultima volta ben prima che i droni fossero qualcosa di cui tenere conto. Si tratta di un’integrazione. Chiediamo, a livello ufficiale, di tener d’occhio le limitazioni sancite in tutta Italia anche a Gravellona”. Nessun divieto dunque, solo un riconoscimento. L’aggiunta alle normative che regolano il Parco dei Tre Laghi decreta una semplice messa in guardia. I droni sono ammessi, purché rispettino le leggi vigenti a livello nazionale. Sarebbe sufficiente informarsi presso l’Ente Nazionale Voli Civili. Basta evitare di sorvolare zone nelle quali è vietato far alzare qualsiasi altro velivolo, le cosiddette “no fly”. Sono allo stesso modo interdetti i voli sopra monumenti protetti. Così come caserme e postazioni militari. Eventi particolari saranno da concordarsi con gli enti preposti, ossia col Comune e coi responsabili del parco. Si richiedano dunque le dovute autorizzazioni. Per esempio nel caso in cui si vogliano effettuare voli radenti, o percorsi inusuali. D’altronde le responsabilità per eventuali danni debbono essere equamente divise. È questione di essere assicurati. E di avere rispettata la privacy nel caso in cui ci fossero riprese. “Controllate solo che sia legale o meno - aggiunge Riccardo Fiorina -, da noi, per esempio, non c’è alcun divieto in nessuna area”. Per molti versi sarebbe anche controproducente. I video del parco visto dall’alto, oltre ad avere valore artistico, fanno ottima pubblicità