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MEDE – Presidente ancora Stefano Leva (nella foto), consiglieri la new entry Rodrigue Serafini col confermato Walter Carena per la maggioranza, Massimo Fanchiotti proposto dall’opposizione e il parroco, don Renato Passoni, il cui posto gli spetta di diritto. Se fosse un gioco di scommesse, sarebbero loro i più quotati dai bookmakers. Non c’è ancora niente di ufficiale: le nomine per il nuovo consiglio di amministrazione della Fondazione Istituzioni Riunite sono imminenti. Come specifica il sindaco di Mede, Giorgio Guardamagna, “in settimana verranno formalizzate le nomine: bisogna aspettare, prima di annunciarle, la redazione del decreto”. Ma i nomi circolano, frutto di una lunga trattativa tra le parti e qualche malumore. Sembra che il compromesso sia stato trovato intorno ai nomi di Leva e Carena, che ricoprivano i ruoli di presidente e consigliere, e su Serafini come nuovo ingresso in seno alle figure proposte dalla maggioranza. Un nome inaspettato: Serafini, attuale presidente del consiglio d’istituto al “Massazza” ha avuto a lungo posizioni politiche di centro sinistra, vicino all’ex sindaco Maurizio Donato e all’attuale leader dell’opposizione Antonella Bertarello, coi quali si era anche candidato in lista nelle comunali del 2006. L’attuale primo cittadino Giorgio Guardamagna, Lega, ha avuto a che fare con Serafini quando quest’ultimo era presidente del Pio Istituto Adelina Nigra, casa di riposo di Sartirana, e Guardamagna direttore sanitario. Parte della maggioranza medese ha espresso parere favorevole al nome di Serafini. Altri no proprio per il suo essere un avversario politico. Patrizia Cei, assessore alla cultura ed esponente di Forza Italia, si era proposta per affiancare Carena. All’inizio sembrava lei la più probabile. Pure Andrea Daglio, consigliere di maggioranza, aveva accarezzato l’idea di diventare consigliere anche della Fondazione. Di fatto sarebbero estromessi Forza Italia (Cei e Daglio) e Fratelli d’Italia, entrambi senza alcun esponente. Carena, uomo di destra, non è infatti tesserato FdI. Oltre a quello di don Renato, che ricoprirà la carica di consigliere fino a quando sarà parroco di Mede, il primo nome ad essere circolato è quello di Fanchiotti, espressione della minoranza. Quest’ultima, nella persona della Bertarello, aveva fatto notare come il Comune “fosse in ritardo” con le nomine, Covid o non Covid. Il mandato di Leva come presidente sarebbe infatti già scaduto da due mesi. Nel nuovo consiglio, se venisse confermato questo quintetto, il più probabile al ruolo di presidente è ancora Leva (che dovrà poi venire eletto con una votazione). Gli altri consiglieri avranno delle deleghe, in modo da impedire che il ruolo del presidente sia troppo accentratore, come accadde in passato. Leva ha contribuito in modo decisivo a traghettare la Fondazione fuori da momenti difficili, e ha governato una situazione delicatissima come quella del Covid con fermezza e competenza. Guardamagna, amministratore navigatissimo, questo lo sa bene, così come conosce bene il valore e l’equilibrio di Serafini e la sua capacità di cavarsela in situazioni difficili, anche economicamente. Se le “indiscrezioni della vigilia” venissero confermate, sembrerebbero proprio questi i motivi che hanno spinto il sindaco di Mede a puntare su un nome inaspettato e sgradito a parte della sua stessa maggioranza proprio per motivi politici. La Fondazione Istituzioni Riunite gestisce la casa di riposo di Mede, il centro diurno, l’assistenza domiciliare con servizio pasti e servizi educativi-ricreativi come il micronido, la sezione primavera e una scuola per l’infanzia. Il consiglio uscente, oltre alle probabili riconferme di Leva e Carena, vede l’uscita di Alessia Dolmark e Sandro Bertarello.Davide Maniac