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MEDE – Ci sono altri problemi, più urgenti, la legge contro l’omotransfobia al momento è inopportuna. La pensa così la maggioranza consiliare di Mede. La mozione, approvata, è stata lanciata dal presidente del consiglio comunale Simone Annibale Ferraris (nella foto) ed è stata approvata durante l’assise di mercoledì sera. Il testo della legge, approvato alla Camera a inizio novembre, estende alle manifestazioni d’odio fondate sull’omofobia e sulla transfobia i reati già previsti nel codice penale. “A giudizio del sottoscritto, in un momento così difficile, dove tutti accettano passivamente le decisioni del Governo – ha detto Ferraris durante la seduta – gli amministratori locali hanno il dovere di rilevare quanto sia inopportuno da parte del Parlamento dedicarsi alla legge contro l’omotransfobia. Ricordo che il lockdown imposto dal Governo sta creando enormi difficoltà economiche, soprattutto per alcune categorie commerciali. Sono perfettamente consapevole della gravità della situazione sanitaria. La mozione l’ho presentata da consigliere perché è noto che il mio partito, Fratelli d’Italia, ha espresso in sede nazionale, e io lo faccio in sede locale, tutte le critiche del caso per questa decisione di lockdown concepito male e realizzato peggio. Quindi, confermo il mio punto di vista e il mio giudizio che, pur non negando la situazione sanitaria preoccupante, è contrario alle decisioni prese da questo Governo che distruggono un’economia”. Tutta la maggioranza ha votato a favore. Non così l’opposizione. Così Antonella Bertarello, il capogruppo: ”Discuto sul fatto che nella mozione si parli di “soli 66 episodi di aggressione verso omosessuali o transessuali”, quando a mio giudizio anche un unico caso sarebbe di troppo. Sono contenta che il presidente nella mozione chieda l’impegno della giunta e del sindaco e non del consiglio comunale. Per quanto mi riguarda, sono contraria a questa mozione”. Secondo il sindaco Giorgio Guardamagna il tema è importante e avrebbe meritato, forse, una discussione più approfondita in una sede diversa da un consiglio comunale non in presenza. “Condivido lo spirito della mozione – ha aggiunto il primo cittadino di Mede – e credo che questo tema importante vada ben discusso nelle sedi opportune. Bisognerebbe anche capire se sia necessaria una legge nazionale che tratti questo tema. Piuttosto occorrerebbe sostenere l’adozione di buone pratiche che passano dall’educazione dei ragazzi. Il dover intervenire con una norma per riconoscere il rispetto reciproco denota una mezza sconfitta per la società. Occorre comunque un impegno da parte di tutti, anche di noi piccoli amministratori locali, a dare l’esempio e a mettere in pratica tutto il possibile per consentire ai nostri cittadini, soprattutto ai più giovani, di avere degli esempi positivi. Credo che il rispetto non lo si possa sancire per legge, ma lo si deve avere dentro come principio, per poi svilupparlo attraverso i nostri comportamenti.Davide Maniac