CANDIA – È in paese da qualche giorno, e la sua prima uscita pubblica è stata quella della domenica di Pasqua. Ma si aspetta di poter accogliere il nuovo parroco, don Luciano Condina (nella foto de La Stampa), con la celebrazione solenne che merita, una messa seguita da una grande festa magari in musica, sua passione di sempre. Bisognerà aspettare il ritorno alla normalità. Don Luciano ha salutato i candiesi durante la processione dell’ora di pranzo, quando insieme all’amministrazione comunale e ad alcuni volontari della protezione civile ha benedetto la gente camminando per le strade deserte. Si tratta del terzo parroco a Candia, Cozzo e Langosco in sette mesi. A settembre don Carlo Donisotti rimpiazzò don Enzo Cappellino, ma è durata poco. Il “mal d’Africa” di don Carlo lo ha spinto dopo poche settimane a tornare in Mozambico come missionario, ruolo che aveva già ricoperto per vent’anni. Il suo era solo un “arrivederci” che ha lasciato comunque parecchi malumori in paese. Alcuni candiesi si sono quasi sentiti traditi. Poi l’arcidiocesi di Vercelli ha scelto a marzo come amministratore delle tre parrocchie don Condina, torinese di Nichelino, anche coordinatore della pastorale giovanile. Mantiene questo ruolo. Classe 1975, ha alle spalle una bella storia: ha preso i voti tardissimo, nel 2018, già diacono, dopo una carriera di direttore d’orchestra e di flautista e gli studi in seminario e in teologia. Mentre la fede si consolidava, don Luciano con l’Orchestra Filarmonica di Torino e con l’Orchestra Sinfonica di Aosta dirigeva sinfonie ed opere liriche. “Mi ha dato l’impressione di essere un sacerdote che va dritto al sodo – è il commento del sindaco di Candia, Stefano Tonetti – ed è quello di cui abbiamo bisogno. Mi ha rivelato di voler pensare ai giovani, ai poveri, agli ammalati. Il lavoro di un pastore deve essere questo. Speriamo di poter celebrare il prima possibile un ingresso degno”.Davide Maniac