PARONA – Con un po’ di ironia lo si potrebbe chiamare “il sindaco più tamponato della Lomellina”. Marco Lorena (nella foto) sta benissimo, ma non ha un buon rapporto col tampone, che ha dovuto ripetere almeno cinque volte. Solo quando sarà del tutto negativo potrà tornare in corsia, nel suo ruolo di primario del reparto di Medicina generale dell’ospedale Asilo Vittoria, a Mortara. Nello stesso giorno, quello di giovedì scorso, ha eseguito due tamponi contemporaneamente. “Uno era positivo e uno negativo – sbuffa Lorena, sindaco di Parona dal 2014 – e quindi l’ho ripetuto il giorno dopo. Era ancora positivo, ma a bassa carica. Aspetto l’esito dell’ultimo effettuato, quello di martedì 7 aprile”. Lorena era stato trovato positivo sabato 21 marzo. Si era recato lui al Pronto soccorso di Vigevano. I sintomi erano quelli, l’esito del tampone è stato ciò che nessuno in questi giorni vorrebbe sentirsi dire. La quarantena passata nel seminterrato di casa non gli ha impedito di fare il sindaco “smart”, in videoconferenza con assessori e consiglieri. Le sue condizioni non sono mai state preoccupanti. Preoccupa, invece, che due tamponi effettuati nello stesso momento diano due esiti contraddittori.
“Sto bene, mi è passato tutto – rassicura Lorena – ma da medico devo chiarire questo. La capacità del campione di dire se una persona ha o non ha il virus è relativamente bassa. In particolare, 3 campioni su 10 sono negativi quando invece, in effetti, sarebbero positivi: si “perdono” quindi diversi casi di persone che al tampone risultano negative ma sono state infettate dal virus. Inoltre circa 2 campioni su 10 che danno esito positivo come tampone, in realtà non lo sono”.
Quale sarebbe un sistema sicuro al 100 per cento, ammesso che ci sia? “Sarebbe la determinazione degli anticorpi, in particolare IgM, specifici per il Covid-19, di cui ora non disponiamo alcun kit di laboratorio attendibile”.