PALESTRO – Il concerto di reunion atteso da tanti non si è tenuto, ma il mito ritorna comunque. I Maimale, gruppo storico attivo dal 2002 di stanza a Palestro, ritorna dopo una pausa lunga più di nove anni e l’ultimo disco, “Plastica nascosta”. Nella nuova formazione ci sono ancora due membri storici, Michele D’Agostino - Dago, per tutti - alla voce e il chitarrista Michele Gaietta. In più Simone Zambelli all’altra chitarra, il bassista Luca Devecchi e Riccardo Bertotti alla batteria. Alle tastiere ecco “Gido”, Giuseppe Guidotti. La speranza è quella di ritornare alla cooperativa Portalupi il prima possibile, magari in estate, per quel concerto di marzo da tutto esaurito. La grinta accumulata in questi mesi di “pausa forzata” sarà sicuramente esplosiva. Al repertorio coi classicissimi, che i fans aspettano, si affiancheranno anche due nuove canzoni. Il loro è un rock alternativo italiano. Basta vedere le in fluenze: Afterhours, Marlene Kuntz, Verdena. Quello che un ragazzo appassionato di rock ascoltava vent’anni fa. Adesso il sound si è aggiornato. I Maimale sono figli legittimi di quel movimento, forse gli ultimi rimasti in Italia. Ai tempi belli si sono esibiti in locali storici come il Rolling Stone di Milano aprendo i Baustelle. Un’onda all’epoca floridissima adesso sembra essersi interrotta. Loro, coraggiosamente, vogliono riportarla alla luce. Gli esempi tra i loro brani non mancano. Ascoltando “Orgoglio senza testa” si notano il marchio, il gusto. L’idea. Un chiaroscuro, la sensazione di voler descrivere le difficoltà del giovane di provincia sballottato in una società molto più grande di lui. Voce riconoscibile e incalzante, chitarre dagli echi grunge, riff. Gli anni ‘90 hanno lasciato una miniera d’oro. Decidere (ancora una volta, superati i 40 anni) di recuperare tutto e proporlo ai “giovani d’oggi” vuol dire essere coraggiosi