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CASSOLNOVO - Se doveste chiedere a qualcuno cosa c’è a fine ottobre probabilmente molte persone sarebbero in difficoltà a rispondere. “Forse halloween”, direbbero. Ma se doveste chiederlo ad un cassolese, vi risponderebbe senza dubbio con “gh’è la Schisciafarniscula!”. E’ una festa nata ben 36 anni fa per volontà dell’Associazione Callerio e cade l’ultima domenica di ottobre (quest’anno il 27). Durante questo evento, la piazza Campari di Cassolnovo viene agghindata a festa “in onore della Madonna della Cintura, a cui è intitolata la chiesa in via San Giorgio- spiega Alberto Ascani, 68 anni, presidente storico della Callerio - .Può sembrare strano a molti il motivo della festa, poiché da sempre la chiesa viene associata al nome del santo, ma non è così. Dato poi che la Madonna della Cintura si festeggia l’ultima domenica di ottobre, dal 1989 abbiamo deciso di affiancare alla festa religiosa una popolana. Ed è nata così la prima edizione della Schisciafarniscula, il cui nome suona sicuramente strano a tutti, anche a chi conosce il dialetto. Esso fa infatti riferimento ad una specifica filastrocca in cassolese, con protagonista una chioccia di nome Farniscula che, a causa del suo grande peso, “schiscià” le uova che stava covando. Proprio da questa storiella è nato anche il cibo principe dell’evento, la “schiscia”, appunto. “E’ un piatto molto semplice che abbiamo ripreso dal cassolese Carlo Beritti, e consiste in una semplice pasta di pizza fritta con sopra mozzarella, origano e salsa di pomodoro piccante.” Un piatto forse banale e certamente non di alta gastronomia ma che da sempre scalda il cuore dell’intera cittadinanza cassolese all’arrivo del primo freddo. Però ciò che scalda di più è quello che il piatto porta con sé. Ad ogni edizione infatti non sono mai mancate le bancarelle dell’artigianato, la borsa della convenienza (borse della spesa con prodotti a sopresa), delizie culinarie quali polenta, stufato d’asino, cinghiale, trippa, salame della duja, patatine fritte, caldarroste e molto altro. Sarà inoltre presente alle 15 e 30 la tradizionale tombola, il cui ricavo andrà in parte all’associazione ma soprattutto in beneficenza. Un’associazione quella della Callerio molto numerosa ed importante a Cassolnovo tanto da poter gestire ogni singolo elemento di questo evento: “la cucina, la logistica, la tombola, la sistemazione degli stand, riusciamo a fare tutto senza aiuti esterni, ovviamente grazie alla grande voglia di fare di tutti i nostri membri ed all’amore di tutti i cassolesi” - conclude Alberto Ascani.

  m.c.