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VIGEVANO – C’è, e ci sarà, ancora e sempre spazio per l’uomo e per la sua creatività. L’intelligenza artificiale, che rende ormai i cambiamenti del mondo questione di giorni e non più di anni o secoli, sarà sempre più presente: ma come strumento per migliorare la piccola e media impresa, e non per schiacciarla.
Questo, in estrema sintesi, è il concetto chiave emerso domenica mattina, 6 ottobre, nel convegno promosso da Confartigianato Imprese Lomellina a Vigevano, presso l’auditorium San Dionigi di proprietà della Fondazione Piacenza e Vigevano. Veniva celebrato il lavoro artigiano. Prima del Premio fedeltà al lavoro artigiano, un riconoscimento ai titolari delle attività aperte ininterrottamente da trent’anni a Vigevano e in Lomellina, la “tavola rotonda” “L’intelligenza artificiale e l’intelligenza umana: numeri ed esperienze” ha visto esperti confrontarsi sul tema. La borsa di studio dedicata ad Angela Picchi del valore di 500 euro è stata vinta da Michela Conca, diplomata tecnico dell’acconciatura all’Istituto Fondazione Roncalli Area Formazione di Vigevano.
Ecco i fedeli al lavoro: Elisabetta, Gianluigi e Luca Barettoni (Vigevano, produzione di macchine per orefici; Carlo Alessio Bellazzi (Vigevano, installazione di impianti idrosanitari, di riscaldamento e climatizzazione); Lucia Belluscio (Vigevano, preparazione di pasti finalizzati alla fornitura di mense aziendali); Barbara Bologna (Vigevano, confezioni di abbigliamento ed indumenti particolari e commercio ambulante); Marco Burgazzi (Gambolò, installazione di impianti elettrici); Rosalba Camporeale (Vigevano, acconciature); Fabio, Sabrina, Stefania ed Emanuela Capelli (Robbio, carpenteria metallica, costruzione infissi e lavorazione meccaniche in genere); Maria Angela Cartasegna (Cassolnovo, parrucchiera uomo e donna); Renzo Chittoglio (Vigevano, installazione di impianti elettrici); Marco Cividati (Vigevano, laboratorio odontotecnico); Giovanni Coccini (Olevano, macellazione di animali bovini e suini e commercio al minuto di generi alimentari); Silvio De Bei (Castelnovetto, costruzione, manutenzione e ristrutturazione edilizie); Daniele Ermetici (Vigevano, laboratorio odontotecnico); Giorgio Didu (Mortara, installazione di impianti idrosanitari, di riscaldamento e climatizzazione); Claudio Giovana (Vigevano, riparazioni - restauri di edifici - lavori edili in genere e asfaltature); Emilio Guzzon (Vigevano, lavanderia); Andrea Lavezzi (Robbio, autoriparatore, elettrauto, gommista); Giovanni Liberali (Cilavegna, cura e manutenzione del paesaggio, parchi, giardini e aiuole); Anna Maria Milanesi (Vigevano, produzione di generi di pasticceria e bar pasticceria); Giuseppe Pirri (Gambolò, barbiere); Giampaolo Polis (Valle Lomellina, produzione di serramenti in legno e mobili su misura); Fabio Schiavolin (Vigevano, fabbricazione di piccole protesi dentarie); Fabrizio Seghetto (Vigevano, lavorazione conto terzi costruzione parti di macchine per calzaturifici). 
Oltre al sindaco di Vigevano Andrea Ceffa e al vice Marzia Segù, erano presenti anche Luigi Parolo, primo cittadino di Cassolnovo, e l’assessore di Mortara Piera Angela Salsa, per accompagnare i loro premiati.
L’evento faceva parte dell’ottava edizione del festival delle Trasformazioni, organizzato da Rete Cultura Vigevano che tratta proprio l’intelligenza artificiale e la città del futuro. Cinque protagonisti, coordinati dalla giornalista Sara Bartolini. Flavia Pinello, collegata in videoconferenza, confeziona e vende abiti da sposa a Palermo. Usa l’intelligenza artificiale per rendere davvero perfetto il design di ogni singolo vestito. “Spesso l’AI – ha chiarito – viene usata male. Si sbaglia a pensare che per un artigiano sia dannosa, o tabù. La chiae è sviluppare dei comandi, saperle dare indicazioni”.
Michele Ventimiglia e Beshoy Guirges sono i primi due studenti che si laureeranno in Artificial Intelligence, corso triennale interateneo che coinvolge le università di Pavia, Milano Statale e Bicocca. “Questo corso, in inglese – hanno spiegato – ci ha fornito conoscenza etica, tecnica, legislativa sul tema. Ci ha fornito le capacità di produrre AI e di raccogliere, analizzare, produrre i dati. Le piccole e medie imprese possono attingervi e crescere”.
Il direttore responsabile della rivista online Innovation Post, Franco Canna, fa notare un concetto ovvio ma spesso trascurato. Le nuove tecnologie hanno sempre fatto paura, dall’invenzione dei primi macchinari industriali in poi. Ora il cambiamento accelera, “ma l’intelligenza artificiale generativa non può fare tutto. Serve soprattutto per avere informazioni immediate senza dover perdere tempo a cercarle e nel fornire stime o previsioni”.
Un esempio per un imprenditore è quello di poter pronosticare il consumo di un macchinario. Inoltre, l’AI fornisce un grande aiuto nella formazione rapida di personale sempre più diverso ed eterogeneo (anche in questo i tempi cambiano). Secondo Paolo Manfredi, consulente di Confartigianato, il rischio vero è quello di rimanere esclusi dal cambiamento. “Nessuna impresa – ha aggiunto – può prescindere dall’innovazione tecnologica. Occorre capire di quale tipo di innovazione si ha bisogno. Si deve individuare il problema e capire come la tecnologia può risolverlo. Lo stesso scetticismo c’era anche sull’avvento della stampante 3D. Che no, non ha negato la maestria della mano dell’uomo”.
L’ottimismo di Vincenzo Mamoli, segretario nazionale di Confartigianato Imprese e di Luigi Grechi, presidente di Confartigianato Lomellina, ha racchiuso tutti i discorsi. “Le tecnologie implementeranno l’essenza del Made in Italy. Nessuna di esse, però, potrà sminuire la centralità dell’uomo. L’intelligenza artificiale accompagnerà le imprese ad affrontare i cambiamenti”.