Vigevano: rubano la targa dell’Anpi e insultano i comunisti sul citofono
VIGEVANO - Duplice attacco di alcuni vandali a Vigevano, che prima hanno rubato la targa della sezione locale dell’Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia), e poi hanno sfregiato il citofono della sede del Partito della Rifondazione Comunista scrivendo “Comunisti di merda”. “Mercoledì scorso, 22 novembre – raccontano Salvatore Marrano, presidente della sezione Anpi di Vigevano, e Massimo Gallina, portavoce della Rete Antifascista vigevanese – gli antifascisti che si recano giornalmente alla sede Anpi della sezione di Vigevano in via Persani non hanno più trovato sulla porta la targa con il simbolo e l’intestazione della sezione a Francesco Soliano. Qualcuno nella notte l’aveva staccata e portata via”. Non c’erano altri segni di effrazione né erano imbrattati i muri o la porta. “Siamo stupiti e perplessi – proseguono Marrano e Gallina – può sembrare un’azione di chi odia gli antifascisti, oppure l’azione di gruppuscoli di bulli che gironzolano per il rione facendo chiasso e vandalismi. In entrambi i casi chiediamo semplicemente rispetto a chi ha fatto questo gesto per il lavoro volontario di ricerca e diffusione storica a favore della collettività che viene svolto in questa sede. Questo luogo rappresenta un punto di incontro per l’approfondimento degli studi che l’Anpi con generosità condivide per ricerche collettive sulla storia della prima metà del ‘900 con altre associazioni come Aned (Associazione ex Deportati), Anppia (Associazione Perseguitati Politici dal fascismo), Apc (Associazione Partigiani Cristiani) e Cdc (Comitato Democrazia Costituzionale), tutte unite nella Rete Antifascista per la difesa della costituzione”. La nuova targa, dopo la decisione presa nell’ultimo direttivo, avrà una doppia intestazione. La sezione sarà intitolata sia a Francesco Soliano che a Noemi Tognaga. Il 23 novembre, invece, è stato il turno di Rifondazione Comunista. Sul citofono della sede in Corso Garibaldi, i militanti del Prc di Vigevano si sono ritrovati la scritta “Comunisti di merda”, che hanno subito provveduto a rimuovere. “Una frase nemmeno troppo elaborata – commenta Edoardo Casati, coordinatore dei Giovani Comunisti – e delle righe, fatte con un pennarello indelebile, a cancellare il nome sul campanello. Posso dire che, quanto successo, ci delude ma di certo non ci sorprende. Viviamo in un clima politico che sta diventando sempre più difficile, dove ormai chi compie questi gesti lo fa sentendosi totalmente impunito. Ovviamente noi non ci fermeremo”.
Massimiliano Farrell