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VIGEVANO – C’è la beffa, oltre al danno. Quest’ultimo si era consumato a maggio, quando gli ultimi 59 dipendenti dello storico stabilimento Moreschi di Vigevano erano stati licenziati. Adesso la storia del fallimento della più rappresentativa azienda di scarpe di lusso dell’ormai ex “capitale della calzatura” si arricchisce di un altro capitolo. La guardia di finanza di Pavia ha sequestrato nei giorni scorsi 11500 paia di calzature e mille tomaie contraffatte a marchio della prestigiosa griffe, per un valore di oltre 3 milioni e mezzo di euro. Le indagini coordinate dalla procura della Repubblica hanno permesso di trovare cinque stabilimenti in altrettante regioni italiane (Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana e Marche) che, su commessa dell’ormai ex proprietà elvetica, producevano merce pronta per essere immessa sul mercato estero. Queste scarpe sono state bloccate poco prima che varcassero il confine con la Svizzera. Non potevano più essere commercializzate per via del congelamento del marchio da parte del curatore, in seguito alla dichiarazione di fallimento di quest’estate.