Parona: un paese per giocare che vuole fare sul serio
PARONA – Vie del paese chiuse per un pomeriggio, perché Parona si trasforma in “Un paese per giocare”. La ventesima edizione della grande rassegna della Pro loco sarà domenica 4 giugno: dalle 13 verranno chiuse al traffico le vie Lorenzo Toma, per intero, oltre a via Gramsci e a tutta la zona del parco comunale.
Questo perché lì, in un’area totalmente pedonale e quindi sicura per tutti, saranno allestiti 25 punti-gioco.
Si gioca liberamente, purché si abbiano dai tre ai 14 anni. L’inizio è previsto per le 15 e 30, con “gare d’altri tempi e attrazioni più moderne per bambini, fanciulli e ragazzi”.
Come il calcio di rigore, il tiro col fucile ad elastico, “abbatti il barattolo”, la campana, acchiappa i conigli, la scatola misteriosa, il gioco della rana, bowling, corsa dei sacchi, pesca delle ochette.
Una tessera permette di segnare i punti conquistati: al termine della manifestazione, alle 18 e 30 circa, verrà convertita in biglietti della lotteria con la conseguente estrazione. Undici premi, a sorpresa. Un trenino, il “Parona express”, molto apprezzato negli scorsi anni, permetterà di spostarsi tra i vari luoghi “caldi” dell’allestimento.
“La principale novità – spiega Gabriele Colombo, presidente della Pro loco di Parona – riguarda un restauro massiccio dei giochi dal punto di vista strutturale: sono stati sistemati e ridipinti, grazie a un gruppo di giovani che fa parte della Pro loco e che garantisce un rinnovamento indispensabile. Non ci sono novità, se non il fatto che puntiamo a raggiungere i numeri del pre pandemia, quando l’evento era partecipatissimo”.
Oltre ai punti gioco altre attrazioni accompagnano “Un paese per giocare” come la riproduzione di un’osteria che serve da bere, oltre a pane e cioccolata per i piccoli o per gli astemi, o un punto coi palloncini.
“Coinvolgeremo – prosegue Colombo – anche i genitori con un gioco: dovranno indovinare quanti oggetti sono presenti davanti alla damigiana. Vince un premio simbolico chi si avvicinerà di più. Si tenga conto che i volontari impegnati sono una novantina”.
Un numero enorme per un’edizione simbolica, la numero venti, terza decade della manifestazione che conta anche su forze fresche, cioè su ex bambini che venivano qui a giocare e che ora aiutano ad organizzare. Il fatto che si sia tornati al fine settimana tradizionale, quello del 2 giugno, aiuterà l’afflusso.
L’anno scorso, con gli strascichi del Covid, il ponte lungo e il referendum sul sistema giudiziario, si era andati addirittura il 19 giugno, e la canicola estiva iniziava a mordere.
Adesso la temperatura dovrebbe essere quella giusta, calda ma non afosa.
Davide Maniaci