Mortara: all'Angelicum l'omaggio dialettale a Teresio Papetti
MORTARA - L'appuntamento è in calendario per sabato 28 ottobre, alle 21, quando si alzerà il sipario del teatro Angelicum. In scena "The Grup" con lo spettacolo "...Stasira tuti al Globo": l'omaggio dialettale a Teresio Papetti. Proprio "il Terry" è stato una colonna di quel gruppo di amici che, tra una risata e l'altra, ha deciso di salire sul palco per far ridere il pubblico... così è nato "The Grup". Lo spettacolo, patrocinato dal Comune di Mortara, è stato organizzato dalla 3A - Associazione Amici Anziani, una realtà mortarese alla quale Papetti ha dedicato molto tempo libero impegnandosi come volontario. Gag e risate garantite per una serata all'insegna dell'allegria e per ricordare un mortarese che se ne è andato troppo presto.
Teresio Papetti è stato un artista della vita. Non era il Terry, quello che cantava con i suoi Tri pè, e nemmeno l’Artemio della Dialettale: era Teresio Papetti, protagonista assoluto sul palcoscenico che la vita gli ha concesso. Due i suoi pregi più grandi: la voglia di spendersi per gli altri e la voglia di regalare un sorriso. Teresio Papetti, per tutti Terry, era un generoso. Una di quelle persone “buone”, a cui è impossibile non voler bene. Una vita spesa per il lavoro, nell’officina di famiglia in viale Gorizia. Poi ha sempre vissuto il mondo del volontariato: dagli albori della Croce Rosse a Mortara, alla 3A. In mezzo una serie di passioni sempre all’insegna dell’amicizia: dal calcio, era tifosissimo del Mortara e non perdeva una partita in casa e in trasferta, al palcoscenico. Qui è diventato il Terry che tutti conoscono: indossando i panni dell’Artemio fino a quelli del solista di Terry e i Tri Pè. Sotto quei baffi neri nascondeva un sorriso timido, gentile. Lungo le strade raccoglieva i complimenti per qualche spettacolo e per qualche sua iniziativa chinando il capo e sorridendo, quasi a schernirsi. Poi, sul palco, cambiava totalmente. L’irriverente Artemio prendeva il sopravvento e sapeva regalare battute irresistibili o monologhi da perdere il fiato. Di palco in palco, Teresio Papetti sapeva coinvolgere molti amici per iniziative benefiche. L’ultimo palcoscenico, forse quello più insolito, è stato quello del Corteo storico di Mortara: ha voluto far rivivere quel personaggio che lui stesso aveva voluto come omaggio al primo jolly, Gino Rizzato. Nelle gare di generosità Teresio Papetti era sempre in prima linea: ha condiviso il palco con l’indimenticabile don Giovanni Zorzoli in “Una ciapa par Santa Crus” e in “Quand as disa l’amicisia”.