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Ancora un artista lomellino protagonista al Palio di Siena. Dopo Marco Lodola, autore del drappellone nell’agosto dello scorso anno, quest’anno tocca a Riccardo Guasco firmare il cencio di mezz’agosto. Classe 1975, originario di Alessandria, Guasco ha vissuto per oltre 7 anni a Vigevano, città di origine della moglie Ilaria. Illustratore di fama internazionale, il suo genere è quello del manifesto pubblicitario. Nella sua carriera ha collaborato con Eni, Tim, Rizzoli, Poste Italiane, Moleskine, The New Yorker, Emergency, Greenpeace, L’Espresso e Rai. E’ tra i fondatori di Inchiostro Festival, l’un evento culturale performativo che si svolge ogni anno il primo weekend di giugno dal 2013.  Il suo incontro con il Palio di Siena è stato abbastanza casuale ed è dovuto a Duilio Cambellotti, artista italiano che aveva abbracciato il Futurismo. Cambellotti aveva realizzato un libro, oggi introvabile, dal titolo “Il Palio di Siena”: l’artista, tra il 1929 e il ‘30, era stato a Siena dove aveva avuto modo di studiare l’araldica contradaiola e di vedere le varie fasi in cui si articola il Palio. Da questa esperienza sono nate tavole uniche, in grado di rappresentare la festa secondo l’iconografia tipica di quel determinato periodo storico. “Avevo pubblicato un post sui miei canali social ispirato da Cambellotti e sono stato poi contattato dal sindaco Nicoletta Fabio. – racconta Riccardo “Rik” Guasco – Così è nata questa commessa, in un modo forse un po’ casuale, ma che mi ha immediatamente affascinato”. Guasco non aveva mai avuto contatti diretti con Siena, il Palio lo aveva visto solo in televisione. Ora è totalmente immerso in un mondo tutto nuovo. “Sono entrato in un turbine. – prosegue l’artista – Per me si trattava di un mondo completamente nuovo, un mondo che da lontano può sembrare strano, ma che mi ha appassionato sin da subito”. Poi Rik Guasco finalmente respira l’aria di Siena, incontra il sindaco Nicoletta Fabio e visita i musei di alcune contrade. Così ha la fortuna di capire che il Palio non è solo quella corsa di cavalli che dura un minuto e mezzo scarso, quella corsa per cui i senesi piangono e si abbracciano e, qualche volta, si azzuffano. Il Palio è tutta un’altra storia, una storia che dura tutto l’anno da svariati secoli. E sempre (per fortuna) lontano dalle telecamere. Il Palio di Siena è qualcosa che si respira, che si vive e che si fatica a spiegare. Ma come sarà il “suo” drappellone? L’artista mantiene il riserbo più assoluto, ma si lascia andare ad un solo particolare: sarà coloratissimo. “Ovviamente non posso svelare nulla, se non che sarà un drappellone molto colorato. – anticipa l’autore – All’opera ho ovviamente dato un taglio personale e anche la Madonna non sarà rappresentata nel suo taglio classico come, ad esempio, ha fatto Gasparro nella sua opera di luglio. Provengo dal mondo del manifesto e questa è stata una sfida particolare, ma il formato lungo è spettacolare. Ho realizzato il bozzetto e prima di posare il pennello su quella tela, quasi sacra, ci ho pensato bene”. Sale ora l’attesa per vedere come sarà il drappellone di Rik. L’opera, il sogno di ogni contradaiolo, verrà presentata sabato prossimo, 10 agosto, alle 19 nel cortile del podestà di Palazzo Pubblico.  “Quando il drappellone sarà sollevato verso la platea, tirerò un sospiro di sollievo. – conclude – Non avrò di fronte un pubblico banale, quello per intenderci che visita una galleria d’arte o una mostra. Mi interessa molto il giudizio popolare perché questa è un’opera molto particolare, unica nel suo genere”.  Il drappellone sarà conteso delle 10 contrade che scenderanno sul tufo di Piazza del Campo: Selva, Lupa, Valdimontone, Onda, Nicchio, Leocorno, Civetta, Chiocciola, Oca e Istrice. Riccardo Guasco, inoltre, è protagonista della mostra “A briglia sciolta” che sarà ospitata ai Magazzini del Sale fino al 1° settembre.