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Una delle colonne portanti della formazione guidata da mister Ruzzoli. Lavoratore instancabile nella vita di tutti i giorni. Federico Zacconi si racconta a #Focus11, la rubrica del nostro giornale dedicata agli atleti del territorio.Nome: FedericoCognome: ZacconiSquadra: CastelnovettoRuolo: CentrocampistaSi è appena concluso un anno che difficilmente dimenticheremo. Tuttavia ci sono degli aspetti che dobbiamo cercare di cogliere e portare avanti anche in futuro? “Quello che è accaduto, ci ha segnato. Penso che apprezzeremo, come mai abbiamo fatto finora, gli amici e la famiglia. Anche nello sport, partite e allenamenti non saranno più come prima. I ragazzi non vedono l’ora di tornare a socializzare”. Il nuovo anno è iniziato con la somministrazione del vaccino anti Covid al personale sanitario: un primo passo per tornare alla normalità?“Credo che serviranno ancora parecchi mesi per liberarci definitivamente del virus. Dentro di me, questo è chiaro, spero che ci riusciremo il prima possibile”.Quanto è cambiata la tua vita professionale? La tua categoria lavorativa è stata tra le maggiormente colpite dall’emergenza sanitaria. “Parecchio, sono un venditore di uno showroom di piastrelle e arredo bagno a Confienza. In questi mesi, tra Dpcm e altre direttive, si è creata parecchia confusione. I clienti non sapevano nemmeno se si potesse recarsi in negozio per effettuare acquisti. Inoltre per uno come me, abituato a non stare mai fermo per nessuna ragione, l’essere costretto a restare in casa si è rivelato psicologicamente devastante”.Parlando di te come calciatore, quanto è stato difficile rinunciare a calpestare l’erba del terreno di gioco e a non allenarti con i tuoi compagni? “Troppo dura cambiare le abitudini dopo ben 16 anni. Gli stessi riti domenicali, la cena di squadra del giovedì sera, le riunioni tattiche prima e dopo le partite. Sento che mi manca vivere tutto questo. Per fortuna la tecnologia ci viene in aiuto e, tramite qualche messaggio o videochiamata, ci teniamo in contatto. Riuscendo a rimanere un gruppo unito”.Il contest introdotto dalla vostra società, potrà essere riproposto in altri momenti e perché no, adottato anche da altre formazioni? “È un modo in più per restare uniti e mantenere una sana competizione tra di noi, fondamentale per chi pratica sport. Bisogna sempre porsi degli obiettivi. Potrebbe benissimo essere un punto di ispirazione anche per le altre società dilettantistiche”.Il calcio lomellino riuscirà a rialzarsi da questa batosta?“Questo è il nostro più grande desiderio. La voglia di ripartire è davvero tanta. Occorrerà farlo, senza gravare ulteriormente sulle società. E quando sarà possibile, con la presenza del pubblico sugli spalti. Il calore del tifo è una delle componenti più importanti di questo sport, ad ogni livello”.Edoardo Vare