Quando cervello e forza procedono di pari passo non ce n’è per nessuno. Fabio Carena, studente modello e difensore dal piede cristallino, è il nuovo ospite di #Focus11, la rubrica del nostro giornale che racconta la vita dei giovani talenti del territorio lomellino. Nome: FabioCognome: CarenaSquadra: Vigevano C5Ruolo: UltimoHai iniziato ad avventurarti nel mondo del pallone quando ancora eri un fanciullo. Quando si è verificato il tuo passaggio al calcio a 5?"Ho sempre nutrito una forte passione per il calcio. Quando disputavo tornei estivi o normalissime partitelle con gli amici, tutti affermavano che, se avessi cominciato a giocare a calcio a 5, le mie qualità si sarebbero potute sviluppare con maggiore evidenza. Ecco che 4 anni fa, ho deciso di intraprendere questa strada". Nonostante la tua carriera sia ancora agli albori, hai già acquisto un curriculum vitae degno di questo nome. Quali sono state le tappe più significative che hai vissuto finora?“Ad un anno di distanza dal mio ingresso nel calcio a 5, mi sono ritrovato a disputare una partita valevole per i playoff per accedere in C2. Questo traguardo mi ha reso orgoglioso del mio impegno e della mia professionalità. Negli anni successivi ho militato anche nella Serie C5, un campionato nel quale si affrontano le migliori formazioni della Lombardia. Posso dire di aver imparato molto, sia da tutti i miei compagni di squadra. Sia dai vari avversari che mi sono trovato davanti. Al momento sono in Serie D ma sono perfettamente consapevole che, se continuerò ad impegnarmi, potrò con il tempo arrivare a giocare in una categoria di livello maggiore. Con tutto il rispetto per la D, che richiede comunque determinate caratteristiche”.Parlando del tuo percorso universitario, quanto e come è stato influenzato dalla pandemia?"Sto studiando ingegneria meccanica all’Università di Pavia e sono al terzo anno. Ancora pochi esami e potrò laurearmi. Spero di riuscire a darli tutti in tempi rapidi, anche perché questo virus ha interferito parecchio con i miei programmi di studi. E anche con la mia tesi”. Ritieni che possa esserci un insegnamento che dovremo trarre da questa drammatica e difficile situazione?“Sicuramente il rispetto delle regole e dei decreti. Vedo gente andare in giro senza mascherina, come se nulla fosse. Purtroppo ho perso delle persone care e vorrei che da parte di tutti ci fosse un maggior senso di responsabilità. Questo virus è micidiale, non c’è proprio nulla su cui scherzare anzi”. Ti chiamano Warrior, un appellativo dal quale ti senti pienamente rappresentato?“Certo, perché la grinta è una delle componenti fondamentali del mio carattere”.Edoardo Vare