DORNO – Anno dopo anno lo sport di Dorno ha potuto veder crescere una peculiare realtà che giovedì scorso, 12 novembre, ha compiuto i suoi primi quattro anni di attività. La “Pugilistica Primo Carnera”, palestra di pugilato dornese, per quest’anno si è dovuta però ovviamente accontentare delle celebrazioni in forma privata, a causa dell’emergenza sanitaria. La realtù dornese ormai è entrata nella storia. Il fondatore e allenatore Claudio Veronese (nella foto) nel 2016 ha deciso di aprire una palestra di pugilato a Dorno, dando la possibilità di avvicinarsi e praticare la nobile arte della boxe senza doversi spostare fino a Pavia o Vigevano. La palestra dornese è la sede secondaria della “Asd Boxe Vigevano”, che dallo scorso anno ha aperto anche una terza sede a Ferrera. “Sono molto felice che la palestra abbia raggiunto il traguardo delle quattro candeline - svela Claudio Veronese – e di come sono andati questi anni di lavoro, messi anche alla prova dal lockdown e da tutte le restrizioni imposte dall’emergenza Covid”. Come si è sviluppato il rapporto tra la città e la palestra? “Innanzitutto – prosegue il titolare - è sicuramente cambiato cosa pensa la gente di noi, inteso come praticanti di pugilato o frequentatori della palestra. Sembra abbiano capito che questo sport non è violento e il fatto di avere sempre più ragazzi che vogliono avvicinarsi alla nostra disciplina ne è la prova”. Il bilancio dei primi quattro anni prosegue ragionando sui ragazzi che frequentano il centro e sulla palestra in generale. “Se parliamo di crescita puramente sportivo-tecnica posso ritenermi soddisfatto dei piccoli risultati ottenuti. Vedere giornalmente i ragazzi, ma soprattutto le ragazze migliorare costantemente è una vittoria, una soddisfazione come allenatore anche se non diventeranno campioni e rimarranno semplici appassionati.” Il tecnico dornese è felice di toccare con mano i progressi dei suoi atleti. “Se parliamo di risultato sportivo abbiamo avuto tantissimi esordi, specialmente nell’attività amatoriale ma anche nel pugilato vero con un campione regionale. In questo sport ci vuole molto tempo per far sì che la pietra grezza diventi un diamante, crescere i ragazzi dai 10 ai 14 anni, insegnargli la tecnica, allenarli, prepararli, farli esordire. Ritengo il mio lavoro una vera bellezza”. In questi anni Veronese oltre a gestire ed allenare i suoi ragazzi in palestra ha ottenuto il titolo di “cutman” e fa parte del “team catizone”: in questa veste fornisce un’assistenza altamente specializzata all’angolo dei pugili professionisti durante gli incontri, con il compito di gestire e prevenire gli ematomi e di eseguire, prima del match, il bendaggio delle mani. “Questa mia ulteriore preparazione dà sicuramente più tranquillità ai miei ragazzi, soprattutto e in particolare per gli agonisti – spiega il giovane tecnico dornese – e sapere che se dovesse succedere qualcosa sia presente qualcuno che sappia cosa fare, intervenendo immediatamente, viene visto in modo rassicurante. Sono stato anche io un giovane atleta che si allenava e gareggiava. L’infortunio nello sport è sempre dietro l’angolo, specialmente nel pugilato da un certo livello in su”. L’esperienza come cutman si rivela fondamentale nel suo lavoro: “Quest’anno in veste di cutman ho assistito alcuni atleti di MMA (arti marziali miste) durante il torneo “bellator” a Milano, ed è stata un’esperienza che mi ha insegnato tantissimo in soli tre giorni. Ho lavorato fianco a fianco con cutman di livello internazionale che svolgono questo lavoro da 25 o addirittura trent’anni e assistono atleti in tutto il mondo. Un evento di alto livello con atleti e tecnici internazionali, eravamo solo due italiani, colleghi del team, nella manifestazione milanese.” Il tecnico tira le somme di questa esperienza in ambito internazionale. “Come prima volta di assistenza a fighters di MMA mi posso ritenere soddisfatto, se dovesse esserci ancora la possibilità valuterò molto bene di poter accettare di nuovo un incarico così prestigioso”. Il 2020 è stato per tutti segnato dall’emergenza sanitaria scatenata dal Coronavirus, costringendo chiusure forzate e restrizioni molto rigide per riaprire. Claudio Veronese racconta come la sua realtà dornese ha affrontato e sta ancora vivendo questo periodo: “Ovviamente il colpo lo abbiamo accusato un pò tutti, lo sport ne ha risentito e lo farà penso fino almeno ai primi mesi del 2021, la vedo dura riprendersi prima. La palestra ad oggi è ovviamente chiusa, come cutman ho delle date a dicembre ma dovranno essere tutte confermate, e nel caso si svolgano saranno tutte riunioni pugilistiche a porte chiuse. Torneranno sul ring tutti i campionissimi: Vissia Trovato, Marzio Franscella, Daniele Scardina, forse anche Riccardo Merafina e molti altri atleti, di cui non posso ancora anticipare i nomi”. Per il futuro Veronese, come ogni allenatore, vorrebbe ottenere i risultati che sogna, ma per averli occorre percorrere una strada lunga e ripida, cercando di fare al meglio il proprio lavoro quotidiano. “Come dico spesso ai miei ragazzi, noi li alleniamo e li motiviamo, il resto devono mettercelo loro. Ragazzi che oggi – prosegue - abbiano davvero voglia di fare molta fatica, sacrificarsi anche e soprattutto nel mangiare, non sono facili da trovare, soprattutto oggi che siamo abituato al tutto e subito. In particolare nel pugilato occorrono mesi e mesi per poter essere all’altezza di salire sul ring ed entrare tra le sedici corde”. Negli ultimi anni il pugilato ha iniziato ad essere sempre più apprezzato, seguito e praticato, e la realtà della palestra dornese ne è una dimostrazione. Claudio Veronese riferisce che ha sempre in sala tanti ragazzi. “Difficilmente ti trovi in allenamento da solo” - conferma. “Speriamo in un 2021 decisamente diverso – auspica infine - perché lo sport è salute e chiunque ha il diritto di avere una palestra, qualcuno che lo segua e poter allenarsi in gruppo, lo sport è anche aggregazione. Bisogna pensare positivo e sperare in un 2021 migliore”.Marta Mocell