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Fuoriclasse indiscusso sul manto verde così come nella vita di tutti i giorni. Matteo Palmisano, colonna portante del Superga, è il nuovo ospite di #Focus11, la rubrica del nostro giornale che offre uno sguardo a 360 gradi sulla vita degli atleti lomellini.Nome: MatteoCognome: PalmisanoSquadra: GS SupergaRuolo: AttaccantePurtroppo il calcio locale si è dovuto fermare dopo solo tre partite disputate ma come giudichi la partenza stagionale del Superga? “Come tutti sappiamo, siamo scesi in campo in poche occasioni a causa della situazione anomala che si sta vivendo. Stavamo iniziando ad ingranare dopo una partenza non perfetta in campionato ma con una storica qualificazione in Coppa Lombardia. Grazie al lavoro minuzioso di mister Castellazzi, uno di quegli allenatori capaci di tirare fuori il meglio da ogni singolo giocatore. Ma grazie anche ai miei compagni, sempre pronti a fare gruppo e a dare il massimo in ogni allenamento. Qualora si dovesse riprendere, ci faremo trovare pronti”.Quali sono i valori che hai appreso indossando questa maglia?“Far parte di questa società, significa essere in una famiglia, dove comandano le parole gruppo, umiltà e serenità. Il mio percorso con la casacca del Superga è iniziato all’età di 5 anni. Ho girato un paio di altre società della città e una limitrofa dove ho imparato tanto e mi sono fatto le ossa. Si dice che si torna sempre dove si è stati bene. Per questo sono voluto tornare dove tutto è iniziato”.Abbiamo parlato del tuo percorso di calciatore: puoi dieci come procedono l’Università e il lavoro?“Sto per terminare gli studi in Comunicazione, Innovazione e Multimedialità all’Università degli studi di Pavia. Lavoro da circa un anno in un’azienda di Vigevano come addetto marketing e comunicazione e come Social Media Manager per una società calcistica dilettantistica di Pavia. Sono appassionato di calcio e di quello che oggi è chiamato il mondo del digitale. Al momento sto riuscendo ad unire entrambi nei miei lavori. Spero di proseguire su questa strada”.Come è cambiata la tua vita in questo particolare momento storico e che consigli di senti di dare ai tuoi coetanei?“È cambiata la vita di tutti, non solo la mia. Ci ricorderemo per sempre di questo periodo, purtroppo in negativo. Dobbiamo avere la forza di guardare oltre, soprattutto noi giovani, senza lasciarci trascinare dalla negatività del momento”.Pensi che il calcio, con tutte le precauzioni del caso, possa convivere con il virus?“Uno sport di contatto come il calcio per rimanere legato alla sua essenza, è difficile che possa convivere con il COVID-19. L’unica cosa che ci rimane è allenarci individualmente, ma non sarà mai la stessa cosa. Speriamo di tornare presto. Speriamo che il calcio dilettantistico torni presto”.Edoardo Vare