LOMELLO - Transizione e ripetitività stanno attraversando questa quarantena forzata e imposta dai blocchi del Governo. E mentre per il calcio dei grandi sembra aprirsi uno spiraglio in merito all’eventuale ripresa del campionato, così non pare invece per l’altra faccia di questo sport che vive d’incertezza. “Ai miei ragazzi dico di sfruttare il momento per tonificare la muscolatura e recuperare la condizione fisica – racconta Piero Gagliardi (nella foto), ds del Lomello – i tanti indisponibili di febbraio potranno così rimettersi in pari dopo infortuni che in situazioni normali avrebbero portato via molta più fatica”. Certa la parte di recupero infortunati, sorge però il problema della questione ritorno in campo. In questo senso, il direttore sportivo dei gialloblù sembra avere le idee molto chiare. “Siamo qui a discutere ogni settimana delle stesse cose e nel mentre si susseguono comunicati fotocopia sul prolungamento dello stop. Chiedo che ci vengano fornite informazioni chiare, perché a questo punto sembra ovvio che l’ipotesi di un ritorno in campo non sia attuabile”. Non è un segreto che, di questi tempi, molte figure di spicco del calcio dilettantistico lomellino si siano dette speranzose di tornare a calcare quei campi ormai rimasti orfani. Ma Gagliardi non sembra d’accordo e replica. “Il campionato, per come la vedo io, è terminato. Qualche dirigente sarà rimasto folgorato dal seguire gli sviluppi della Serie A ma da noi queste misure sono inattuabili”. Chissà che dopo queste dichiarazioni non si accenda una luce di buon senso nella testa dei promotori del calcio senza contatti. Riprendere a giocare è davvero rischioso, soprattutto per chi, come i nostri dilettanti, è davvero senza tutele.Mattia Spita