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MORTARA - Mens sana in corpore sano. Una mente sana e un corpo altrettanto sano è proprio quello di cui si ha bisogno in questo periodo. Per averne una diretta conferma, basta chiedere a Luca Sambugaro (nella foto), centrocampista del Mortara e regista del gioco di mister Garbagnoli sul terreno verde e praticante commercialista nella vita di tutti i giorni. “Dal punto di vista lavorativo – racconta il classe ’91 - il mio modus operandi non è cambiato poi più di tanto. Lo studio di commercialisti per il quale stavo facendo apprendistato è rimasto aperto. E seguendo tutti i protocolli di sicurezza abbiamo e stiamo continuando a lavorare senza troppi affanni ed inceppi. Anche se mi rendo perfettamente conto che, chi più e chi meno, usciremo comunque tutti cambiati da questa situazione”. Una volta conclusa l’emergenza sociale, ci sarà un’altra parentesi di cui occuparsi. Uno spauracchio che ha già iniziato ad impensierire e non poco i piccoli imprenditori. E a questo proposito anche il calcio dilettantistico ne uscirà inevitabilmente ridimensionato. “Normalmente – spiega il numero 4 biancoazzurro – un giocatore ai nostri livelli percepisce un rimborso spese pari a 500 euro. Se però a causa della crisi economica che inevitabilmente ci colpirà, verranno a mancare le principali fonti di introiti, si rischia davvero di giocare a calcio a titolo gratuito. Questo è un aspetto che la Federazione deve prendere in considerazione”. In attesa che passi la tempesta, mantenersi in forma è un bel modo per ingannare il tempo. Dopotutto un esercizio al giorno toglie il medico di torno. “Fortunatamente – rivela Sambugaro – ho una palestra nella mia abitazione. Il materiale con cui mantenere ad alti livelli la mia condizione atletica certo non mi manca. Anche se correre e palleggiare con i miei compagni è ben altra cosa”. Garlasco, Robbio e Mortara: insomma il ventottenne ha militato nelle compagini più prestigiose del calcio lomellino. “Parlando della mia esperienza come calciatore, posso dire di essere entrato in contatto con molti spogliatoi. Tuttavia l’aria che si respira qui a Mortara ha qualcosa di diverso. Mi tengo in stretto contatto con tutti, dal presidente ai miei compagni. E come tutti sono pronto a scendere in campo e a fare del mio meglio per la mia squadra. Ma anche per questa città che vuole riscoprire il dolce sapore della normalità”.Edoardo Vare