MORTARA - Tra i lavoratori indispensabili, quelli che assicurano l’approvvigionamento di un bene necessario come il cibo, chi è occupato nella filiera alimentare ha il suo bel da fare, anche in tempi di serrate e restrizioni. Lo sa bene Roberto Raimondo (nella foto), allenatore degli Allievi del Mortara e dipendente di una ditta che produce formaggi e salumi a Buccinasco. “Lavoro dal lunedì al sabato – rivela Raimondo – i turni stanno diventando massacranti, non avrei mai pensato di arrivare a 52 anni per poter vivere una situazione simile. Tuttavia non demordo e mi impegno al massimo per fornire il mio contributo ed essere d’aiuto per la mia famiglia ma anche per tutti i cittadini che non possono certo rimanere a corto di alimenti. Viaggio in diverse regioni e mi sta capitando spesso di vedere troppe persone in giro per motivazioni che a prima vista non sembrerebbero di assoluta necessità, senza indossare nemmeno la mascherina”. Un angolino della mente di Roberto Raimondo non può che essere occupato dal pensiero al manto verde e alla panchina biancoazzurra. “Manca il calcio e mi mancano i miei ragazzi. Per un uomo come me, abituato ad essere un tutt’uno con il terreno di gioco, non è stato semplice rinunciare alla passione più importante della mia vita. Mi lascia molto perplesso il fatto che la Federazione non abbia ancora preso una decisione definitiva circa la conclusione del campionato per i settori giovanili, non siamo mica in Serie A!”.Edoardo Vare