Calcio: Piccoli amici 2018-2019 (e l’amica Miriam) al Cilavegna Olimpic 95
CILAVEGNA – I bambini si divertono, giocano, corrono e considerano il calcio come una grande passione. Tutto questo grazie al lavoro dei dirigenti e dei collaboratori del Cilavegna Olimpic 95, una società che investe parecchie risorse nella crescita del proprio vivaio e del proprio organico.
Favorire lo sviluppo armonico di tutti gli aspetti della personalità di un bambino: ebbene i Piccoli amici del biennio 2018-2019 sono un gruppo giovane, molto giovane e come tale con tanti sogni e traguardi da raggiungere.
Incoraggiare i bambini a crescere non solo sotto il profilo tecnico, ma anche umano, basato su valori come l’altruismo, l’accoglienza, il gioco di squadra.
Un ambiente sano basa le proprie radici su un equilibrio costante nell’esaltazione della competitività.
Dove non si esaltano eccessivamente le vittorie, di squadra o personali, e come non ci si debba abbattere oltre misura per le sconfitte.
Un ambiente che infonda negli allievi coraggio e fiducia per permettere loro di sentirsi liberi di giocare per quelle che sono le loro capacità e peculiarità individuali.
E quello del Cilavegna è un ambiente che fa tutto questo e molto altro ancora. Nell’attività sportiva rivolta ai più giovani, deve essere sempre presente un progetto educativo-sportivo, un modello formativo con un’impronta etica, che veda la partecipazione dei bambini e delle famiglie.
Il tutto realizzabile attraverso l’intrattenimento e la condivisione di momenti di partecipazione comune. Una sorta di «terzo tempo» prolungato.
“Siamo una società giovane nata da poco – esordisce Alessio Sartorio, primo collaboratore che segue passo dopo passo tutti gli allenamenti e il percorso di crescita della squadra - e per lo più la nostra categoria i Piccoli amici 2018-2019 ricordo anche che nella nostra squadra abbiamo la piccola Miriam. Ci sentiamo un po’ la base portante di questo progetto, Il nostro obiettivo principale è educare i nostri ragazzi e aiutarsi a vicenda a crescere insieme. Posso assicurare che abbiamo davvero molto da imparare dai bambini. Nonostante molti possano pensare che la nostra categoria sia difficile da gestire (qualche volta lo è, non lo nego) è davvero indescrivibile quello che si prova a festeggiare un gol con loro che ti battono il cinque”.
I bambini passano la maggior parte del loro tempo a giocare, divertendosi, ridendo. Non hanno bisogno di molto: basta una palla o dei colori e tanta fantasia.
Possono immaginare che una scatola sia un’auto da corsa o che un ramo di un albero sia una bacchetta magica.
Possono sognare di impersonare i loro idoli ogniqualvolta tirano un calcio a un pallone.
Hanno un’immaginazione che non conosce confini e questo a Cilavegna lo sanno benissimo.
“Oppure il cenno d’intesa che ti danno per un passaggio ben eseguito o un dribbling ben fatto in parole semplici vogliamo essere dei punti di riferimento per questi bambini facendoli credere in loro stessi e che non si debbano porre limiti sia in campo ma soprattutto fuori dal campo insegandogli a credere in quello che fanno cercando di accompagnarli nella loro crescita come futuri calciatori si spera”.
La parola d’ordine è una e una sola: fiducia.
Avere autostima nei propri mezzi, nelle proprie potenzialità e diventare un tutt’uno con i propri compagni di squadra.
Capire che quando si indossa la divisa si è tutti membri di una stessa squadra e una squadra che si rispetti, per poter funzionare, ha bisogno di ogni proprio singolo componente. Ogni traguardo è un nuovo inizio. “Crescere bravi ragazzi con sani valori che uno sport come il calcio sa trasmettere”.
Questo l’obiettivo che I Piccoli amici 2018-2019 intendono raggiungere, sotto la guida e i consigli di Alessio Sartorio.
Edoardo Varese