CILAVEGNA – È tutto pronto per un derby anomalo e soprattutto impensabile fino a pochi mesi fa. Una società si chiama Olimpic 95, l’altra Olimpic Cilavegna. La prima militerà in Terza categoria lombarda, con un team anche nel campionato Amatori (il Csi). La seconda militerà… in Terza categoria lombarda. Il campo sportivo dove giocheranno le partite casalinghe è lo stesso, il Comunale di via Verdi a Cilavegna. Due volte l’anno sarà il teatro di una “stracittadina”. Di certo non si tratta di una dinamica immediatamente comprensibile. Il Comune concede l’autorizzazione all’Olimpic Cilavegna a disputare al Comunale le partite di campionato. Non c’è, quindi, una “convenzione”, già in vigore gli scorsi anni tra Comune, Olimpic Cilavegna e Amatori (che erano due società completamente distinte fra loro, e utilizzavano lo stesso terreno di gioco) ma soltanto un’autorizzazione, che il Comune ha sancito tramite una lettera e che verrà ratificata. Sembra una situazione ingarbugliata? Lo è, eccome. L’Olimpic Cilavegna vede la presidenza di Marco Segantin, dal 2011. L’Olimpic 95 è presieduta da quasi due mesi da Luca Davoli (nella foto), anche consigliere comunale di maggioranza, e prende il nome dalla squadra degli Amatori che ha assorbito nelle scorse settimane. Di fatto l’idea generale era che in paese rimanesse una società sola, l’Olimpic 95, con lo scioglimento dell’Olimpic Cilavegna. Quest’ultima, invece, riparte con lo stesso nome, lo stesso stemma e gli stessi colori nero-verdi. Che, manco a dirlo, sono uguali per ambo le squadre, salvo cambiamenti futuri. Nelle ricostruzioni dei due vertici societari c’è qualche divergenza. Significa che almeno una delle due deve avere qualche crepa. Così aveva scritto Luca Davoli a fine maggio, quando era nata la nuova società. “Nel mese di dicembre 2021, Segantin in una riunione con l’amministrazione comunale, aveva dichiarato che il 30 giugno 2022 la società sportiva Olimpic Cilavegna avrebbe terminato la propria attività sportiva. Da qui la decisione da parte del Comune di mantenere il calcio a Cilavegna, creando un’alternativa e mantenendo anche le squadre giovanili”. Ora Davoli dice: “Siamo stati stati noi a concedere la disponibilità per giocare le partite domenicali, con accordi che dovranno essere presi. Seppur quello che sta accadendo è oggettivamente ambiguo, vogliamo usare il buon senso. Non chiudiamo nessuna porta. Continuiamo a chiederci questo: come si fa comunicare la cessazione dell’attività, la chiusura e la messa in liquidazione della società per poi ripensarci pochi giorni dopo la liquidazione del campo. Noi avremmo portato avanti la prima squadra, abbiamo fatto i colloqui con tutti i giocatori anche delle giovanili e scelto il nuovo mister. Dopo aver appreso da alcuni la rinuncia a giocare abbiamo contattato nuovi ragazzi, nei ruoli mancanti proprio per portare avanti il gruppo. Ci siamo accorti che c’era qualcosa che non andava: alcuni prendevano tempo. Altri ci hanno confermato quello che stava accadendo: qualcuno con molto disagio ha scelto di restare nell’Olimpic di Segantin, quasi però come se fosse una forzatura. La notizia ci ha strabiliati. Fermo restando che la nostra posizione era quella di riconfermare tutti, a parte chi aveva scelto di smettere o di lasciare Cilavegna. C’erano accordi con il presidente Segantin: dopo la chiusura ci avrebbe dato circa 5mila euro per far continuare la prima squadra. Poi, in modo anomalo, tutto è stato ritrattato”. “Segantin – aggiunge Valerio Battagin (nella foto), assessore a Cilavegna e dirigente dell’Olimpic 95 – aveva affermato di voler chiudere l’attività. Poi a giugno ha cambiato idea, quando ormai noi eravamo partiti. Mi rendo conto che due società calcistiche in un paese così piccolo, e col nome simile, creino una situazione anomala. Anomala, ma non unica: succede anche, in zona, a Casei Gerola, col Casei e il Real Casei”. “Le premesse – chiarisce Segantin – sono diverse: i conti erano sani e io avrei tranquillamente continuato. Non ho mai chiesto nulla neanche dal punto di vista economico, né era mia intenzione lasciare col bilancio a posto. Lo dimostra il fatto che la società Olimpic Cilavegna va avanti, con lo stesso nome e quasi la stessa rosa. Se avessi avuto difficoltà, come avrei potuto proseguire? Il Comune di Cilavegna, tranne nell’ultimo anno, ci ha sempre sostenuti e appoggiati dandoci fiducia e garantendo sempre la nostra autonomia e indipendenza. Nell’ultimo periodo a torto o a ragione riteniamo che questa fiducia sia venuta a mancare. La nostra visione non collimava con quella del nuovo gruppo di cui fanno parte alcuni esponenti della maggioranza comunale e che aveva cercato in vari modi, da settembre, di entrare nel consiglio direttivo. Non avendo trovato un punto d’incontro con il nuovo gruppo avevamo preferito farci da parte votando per la riconsegna del campo e la cessazione dell’attività: poi, vista la chiara presa di posizione dei giocatori, che ritenevano indispensabile non cambiare, è stato deciso di mantenere la società”. Una delegazione dei giocatori del vecchio Olimpic Cilavegna si è infatti recata in Comune, per perorare la causa di avere ancora il campo da gioco, indispensabile per proseguire. La loro seconda condizione era chiara: “giochiamo se il presidente è Segantin”. Quest’ultimo sta per formalizzare l’iscrizione al campionato di Terza. Per il resto (allenamenti, magazzino) dovrà accordarsi con il nuovo gestore del campo sportivo, cioè l’Olimpic 95, o dovrà trovare un terreno alternativo per gli allenamenti. “Dopo 16 anni – conclude Segantin – siamo ospiti. La squadra è fatta, l’allenatore sarà Mario Anti, riconfermato dallo scorso anno. Per fine luglio ci sarà la solita presentazione ufficiale”. Quasi tutti i giocatori dell’Olimpic Cilavegna di Terza categoria della scorsa stagione, cioè quello di Segantin, hanno dato la disponibilità a restare con lui. L’Olimpic 95 di Davoli e Battagin sembra intenzionata ad attingere da giocatori non solo del paese, allenati da Mario Boffino. La cronistoria non è meno intricata. Sempre di “Olimpic” si parla, ad ogni modo. Nel 1995 nacque l’Olimpic, che ha disputato gli Amatori fino al 2006, fondato da Mario Battagin (padre di Valerio). L’ex squadra del Cilavegna nel frattempo chiuse i battenti quell’anno e l’Olimpic Cilavegna “subentrò” con giocatori e dirigenti degli Amatori e la presidenza di Battagin, per poi passare ai campionati dilettantistici Fgic. Battagin nel 2011 ha lasciato e gli è succeduto Segantin. Sempre Battagin nel 2017 piantò le basi per ricreare di nuovo gli Amatori chiamandoli Olimpic 95, ora assorbiti dalla società presieduta da Davoli, che ne mantiene il nome e garantisce agli Amatori di restare in vita.Davide Maniac