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CANDIA – Non è certo il primo annuncio: “i treni torneranno”. A giugno. Però non questo mese, ma tra 12, nel 2023. Lo comunica Regione Piemonte, precisando che “28.4 chilometri di binari tornano a vivere con un’offerta di 14 treni al giorno nei feriali per oltre 100mila chilometri all’anno, con fermate a Casale, Candia e Mortara, che rappresentano complessivamente un bacino d’utenza di oltre 51mila persone. Su 13 linee sospese a causa delle mancate coperture economiche, per le quali nessuna delle giunte precedenti era riuscita a trovare una soluzione, l’attuale amministrazione ha attuato una mappatura delle necessità di mobilità locale e dello stato di salute dell’infrastruttura e inizia ora ad aprire le prime linee. Il nuovo contratto prevede anche una stima dei costi per la riattivazione del servizio di tutte le tratte sospese. L’impegno è ora di provare a reperire ulteriori disponibilità economiche per pianificare altre riaperture”. Il primissimo annuncio voleva come tempistica “settembre 2023”. Lunedì 20 giugno il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, aveva precisato come avrebbe “fatto in modo che si riesca ad anticipare” a giugno 2023. “Adesso – ha aggiunto – il contratto lo abbiamo definito: è già stato vagliato e approvato dalla Commissione competente in Consiglio Regionale, abbiamo messo 200 milioni di euro in più rispetto a quelli che erano gli stanziamenti del contratto precedente”.Sarà la volta buona? Lecito sperarlo, altrettanto lecito restare scettici. Si pensi solo che, dopo 8 milioni di euro spesi per i lavori di riqualificazione, nel novembre 2018 con tanto di presentazione in pompa magna delle opere nel municipio di Casale, già il sindaco di Candia Stefano Tonetti sperava nel “viaggio inaugurale” prima delle elezioni comunali del 2019. Sono passati più di tre anni ma, tra alcuni proclami sempre più timidi, di treni neanche l’ombra. Intanto i binari, esattamente come avveniva dal 2012 (anno di dismissione della linea) in poi, sono preda dell’abbandono e della natura che si riprende gli spazi. Come sottolineano Cirio e l’assessore ai Trasporti, Marco Gabusi, in un comunicato dai toni trionfalistici, “la situazione ereditata dall’amministrazione regionale era economicamente molto difficile, con un mini contratto senza copertura finanziaria nell’ultima annualità e fondi per i servizi mai incrementati. Tuttavia, l’impegno della Regione nel voler dare un servizio ferroviario migliore si è concretizzato, grazie ad un profondo lavoro degli uffici e di tutti i soggetti interessati, in una prima riorganizzazione che tiene conto dei cambiamenti dell’utenza, da un lato, e delle necessità di territori rimasti senza servizi, dall’altro”. La linea infatti, nonostante sia quasi tutta lombarda come territorio, interessa principalmente a Casale, che punta ad avere un collegamento più agevole con Milano cambiando alla stazione di Mortara. Allo stesso modo, così sarà per Candia, unica stazione intermedia esattamente a metà strada tra le due città. Per questo le rassicurazioni sono tutte piemontesi. Ma non sono le prime. Per questo motivo è lecito essere scettici, fino al giorno stesso dell’inaugurazione e del primo viaggio.Davide Maniac