MEDE – Alcuni rappresentanti dei genitori, uno per volta, come già avveniva in passato, mangeranno a mensa insieme ai bambini della scuola primaria per testare il servizio in prima persona. È questa la novità saliente emersa dall’incontro di mercoledì scorso tra amministrazione comunale, scuola, portavoce dei genitori e la ditta che fornisce il servizio di refezione alle elementari. Si discuteva di alcune carenze del servizio, confermate poi da una lettera di Ats. Se ne è poi riparlato due giorni dopo, durante una seduta della seconda commissione consiliare che ha riferito dell’incontro del 23 anche alla minoranza..
“Si tratta di un problema che, è ormai palese, sia stato sollevato in modo improprio ed esagerato – è il commento post assemblea del sindaco di Mede, Giorgio Guardamagna – da un esiguo numero di genitori. Direi che sia ora di archiviarlo. Mercoledì sono state date tutte le informazioni corrette e spiegazioni esaustive della vicenda da me, dal dirigente scolastico, dal presidente del consiglio di istituto, dai responsabili della ditta appaltatrice. I rappresentati di classe, sostanzialmente, non hanno rilevato particolari criticità per cui, al netto dei pochi che hanno lamentato disagi, possiamo dire che il servizio sia adeguato e che risponda alle direttive superiori, prova ne è che nessuna sanzione sia mai stata elevata a carico del servizio. Ma ne parleremo in consiglio. Anche se venerdì sera in commissione consiliare abbiamo dato riscontro di tutto ciò alla minoranza, che si è quietata”. Nel consiglio comunale di questa sera, 31 marzo, si parlerà di mensa in due punti diversi dell’ordine del giorno. La prima interpellanza è interna: il capogruppo di maggioranza Martina Fasani relazionerà sul servizio, mentre la minoranza rappresentata da Antonella Bertarello per la civica di centro-sinistra “In Comune x cambiare Mede” chiede che il servizio venga rimborsato alle famiglie. “Dal canto nostro – commenta – Giacomo Poles, componente della commissione consiliare che venerdì ha parlato del tema, ha detto che siamo tutti interessati che si risolvano i disguidi evidenziati da Ats e che, se non avessimo fatto cassa di risonanza, probabilmente non si sarebbe affrontato il problema perché se Ats ha scritto, qualcosa che non va c'è”. Mercoledì sera invece della minoranza non c’era nessuno. “Non trovo carino – aggiunge – che per evitare il contraddittorio si sia voluto evitare la nostra presenza durante la riunione con i genitori. Non avevamo paura di eventuali critiche, se tutto è così lineare come sembra dalla descrizione. Non comprendo la motivazione di non farci accedere perché ci sarebbe stata la commissione consiliare due giorni dopo”.
Parla anche Rodrigue Serafini (nella foto), presidente del consiglio d’istituto da parte dei genitori. “Una riunione con toni pacati, quella di mercoledì – è il suo resoconto – senza genitori sul piede di guerra. La ditta ha spiegato alcuni aspetti tecnici, noi abbiamo ricordato che una riunione del 10 marzo aveva già raccolto alcune lamentele dei genitori. Abbiamo progettato il ripristino della frequentazione, da parte dei genitori (a turno) della mensa per rendersi conto in prima persona e un incontro lunedì, l’altro ieri, ha definito tutto. Dal canto mio prendo atto delle risposte di Ats Pavia, non essendo io il destinatario. Stigmatizzo il fatto che alcuni genitori abbiano agito in autonomia, e che poi quella missiva sia anche finita in via informale nelle mani della minoranza”.
Ats Pavia nella sua relazione diceva che “si prende atto che il menù concordato tra amministrazione, Ats e ditta viene spesso disatteso sia per la qualità delle materie prime sia per i metodi di cottura”. Nelle giornate di sopralluogo “non si sono ravvisati piatti freddi né cambi immotivati di pietanze”, come segnalato, ma “le relazioni – così prosegue il dottor Magnoli – dei sopralluoghi con le richieste delle migliorie da effettuare sono state inviate all’amministrazione comunale e alla ditta con lettere protocollate il 24 novembre 2017 e 2 novembre 2021, alle quali non è seguita risposta. “In seguito all’ultimo sopralluogo – conclude il documento di Ats Pavia – dell’ottobre dello scorso anno, constatando che le richieste di miglioramento erano state disattese in particolare per la presenza di pesce pre-fritto e surgelato (quando in calce al menù viene specificato che non verranno utilizzati prodotti pre-fritti e surgelati), si è provveduto a specificare che il menù invernale 2021-2022 non può essere valutato favorevolmente da Ats Pavia, e si è invitato il Comune a inviare le proprie considerazioni. Non vi è stata risposta dall’amministrazione né dal gestore”.Davide Maniaci