OTTOBIANO – Monica Vitti, l’attrice scomparsa all’età di 90 anni che diventò famosa come musa del regista Michelangelo Antonioni, negli scatti di Evaristo Fusar Imperatore, l’88enne fotografo delle dive che abita a Ottobiano. Sul set de “L’avventura”, primo film della “tetralogia dell’incomunicabilità”, il fotografo milanese-lomellino incontrò per la prima volta la 29enne Maria Luisa Ceciarelli, in arte Monica Vitti. “Nel 1959 ero libero professionista – ricorda – Mi chiama Pietrino Bianchi, uno dei più celebri critici cinematografici, invitandomi a raggiungere quanto prima le isole Eolie, dove Antonioni stava girando un film con l’allora semisconosciuta Vitti. Mi precipito in Sicilia e trovo un battello che mi porta a Panarea, dove rimango due giorni riuscendo a scattare diverse fotografie sul set di quello che diventerà il film più lungo del cineasta estense, ben due ore e 25 minuti”. Fusar viene ospitato nella casa di sassi di un pescatore dell’isola, dove il terzo giorno si vede arrivare lo stesso Antonioni. “Io sto ancora dormendo – dice ancora – quando il pescatore si trova di fronte il regista, che chiede di me. Saputo che in mattinata mi sarei imbarcato per tornare in Sicilia, dà ordine di non farmi partire: “Prima deve far vedere a Monica le fotografie scattate”. Da allora il mio rapporto con Monica s’incentrerà tutto sugli scatti sui set. Forse sarà questa ossessione per le sue immagini pubblicate su quotidiani e rotocalchi che, dopo Antonioni, si legherà al direttore della fotografia Carlo Di Palma e al fotografo di scena Roberto Russo”. Nel 1964 Antonioni dirige la Vitti in “Deserto rosso”. “Allora – prosegue Fusar – ero fotografo assunto all’Europeo. Dal film ambientato a Ravenna portai a casa un bel servizio, ma un giorno vediamo arrivare in redazione l’autista di Antonioni: “Il regista e la signora Vitti vogliono vedere le foto del set”. Io, preoccupato, mi rivolgo al direttore Giorgio Fattori. “Tu lei hai promesse alla Vitti?”. Rispondo di no. “Allora dì all’autista che non è nostra abitudine mostrare le foto prima della pubblicazione”. Sempre sul set “Deserto rosso” Fusar scatta molti primi piani a Monica Vitti, che a un certo punto mostra segni di insoddisfazione. “Pretendeva di vedere gli scatti – spiega Fusar – e iniziò a lamentarsi: “Però, però, però…”. Allora intervenne Antonioni: “Guarda che Fusar ti fotografa con amore”. Subito dopo, Monica si calmò”.Meticolosa, ma anche corretta. Per “Deserto rosso” l’Europeo aveva ricevuto i diritti fotografici in esclusiva da Rizzoli. “Un giorno – ricorda Fusar – vedo arrivare sul set John Philips, uno dei fotoreporter più celebri dell’epoca, in forza a “Life”. Stava realizzando un libro fotografico sui grandi attori, ma Monica lo fermò subito: “Non posso farmi fotografare da te, devi chiedere il permesso a Fusar, che ha l’esclusiva”. Fusar incontrò l’attrice romana un’ultima volta in Sardegna, nei primi anni Ottanta: “Ero con il giornalista pavese Sandro Ottolenghi. Monica scese da uno yacht, mi vide e mi abbracciò”.Umberto De Agostin