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GRAVELLONA - Un premio per i buoni di cuore. Ri-creando ricompenserà cinque cittadini che si sono distinti per il volontariato. Si tratta dell’inizio di una nuova usanza? Si spera. Importata, certo, ma non per questo meno valevole. D’altronde ogni paese ha i propri cittadini meritevoli di encomio. I cinque che verranno investiti questa domenica, 14 novembre, alle 16, presso l’oratorio san Faustino, andranno certo fieri del riconosciuto merito per i propri gesti. A fare scuola è Vigevano. La cittadinanza gravellonese, attenta, accoglie. L’associazione di volontari, ormai in attività da più di un anno, si è presa l’incarico di individuare coloro i quali si sono distinti maggiormente per il loro operato nel sociale. Occorre specificare che a poter esser premiati non sono solo cittadini fisici, ma anche enti ed associazioni. Non c’è un vero e proprio podio, ma il testimone del volontariato di Gravellona verrà dato ad uno in particolare. I restanti quattro premi, quattro targhe, avranno fra loro pari valore, e saranno destinati ad altri che si sono distinti nella socialità. L’obiettivo non è quello di mettere in risalto uno solo, quanto incoraggiare, cercando di evidenziare chi si distingue, perché quanti più possano seguire le orme dei più impegnati nel volontariato. Di occasioni ce ne sono molte. Gravellona è un campo a dir poco fertile. Il comune si è sempre distinto per un altissimo impegno sociale. Sia che fosse nei rapporti umani, nella cura ambientale, nell’urbanistica, l’impegno civico nella popolazione non è storicamente mai mancato. Si tratta di qualcosa che la dice lunga su quanto questa tenga al proprio paese. Senza senso di appartenenza, un grande cuore e volontà di mettersi a disposizione per gli altri questo non sarebbe possibile. All’idea che ciò venga pubblicamente riconosciuto si potrebbe gridare “finalmente!”. Ma forse il motivo per cui non è mai accaduto finora risiede proprio nel fatto che a Gravellona il dare senza ricevere è prassi. Qualcosa che viene fatto con autentica dedizione ed umiltà, senza la volontà di dover apparire buoni agli occhi di qualcuno ricevendo un premio. Gabriele Tocchi