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PARONA – Al cinema separati da barriere di plexiglass. Niente baci e niente passaggi di pop corn, ma di sicuro molta più protezione dal contagio. Il brevetto arriva da un vigevanese che lavora alla multisala Movie Planet di Parona, ed forse è l’unica soluzione per non ritardare la riapertura delle sale a tempo indeterminato. Umberto Cattaneo (nella foto) presenta Ire, la sua invenzione. Il nome arriva da quello della figlia Irene. L’idea è nata nel box di casa: lui, da più di vent’anni, è responsabile tecnico del cinema di riferimento di Mortara e Vigevano. In questi momenti di sosta forzata ha creato i primi prototipi di “divisore” con dei cartonati, arrivando poi al materiale più idoneo. L’ultima prova è stata sul posto di lavoro, ovviamente vuoto. Il sistema potrebbe approdare al festival del cinema di Venezia. “Tante multisala del nord Italia mi hanno già contattato – spiega – e mi hanno consigliato di sentire la direzione organizzativa della kermesse sulla laguna. Sto per proporre loro il mio brevetto. Forse il mio sistema salverà molti dalla chiusura e anche l’edizione 2020 della rassegna. Il concetto è molto semplice. Avevo notato che era stato proposto anche per alcuni stabilimenti balneari, quando ci stavo già lavorando. Il sistema di fissaggio mi ha dato grattacapi, ma il risultato finale tiene in considerazione le condizioni visuali e armoniche fondamentali in una sala cinematografica”. Il plexiglass dà la possibilità di trasparenza, non vibra né crea ridondanze con gli impianti audio e soprattutto permette di vendere il cento per cento dei biglietti. Sarebbe complicato pensare a un’attività commerciale che rinunci alla metà degli introiti per “distanziare” i clienti rispettando le normative anticontagio. La soluzione per l’immediato futuro non può nemmeno essere il drive-in all’americana. “Parlo da esperto – aggiunge Cattaneo – e affermo che no, i cinema all’aperto non riuscirebbero mai a raggiungere i livelli qualitativi di immagine e suono di una sala classica. La ripartenza dovrà tenere conto anche degli spazi pubblicitari. Prima i 40 minuti di pausa tra un film e l’altro erano uno spot ininterrotto. Intrattenimento ed anche entrate fondamentali. Quel tempo dovrà essere usato per la sanificazione”. La soluzione? Riempire i pannelli in plexiglass di Cattaneo di inserzioni pubblicitarie, adesivi che non li renderanno più così trasparenti, ma dei patchwork. Le speranze di flirtare col vicino di posto e di commentare il film si ridurrebbero ulteriormente, ma quadrerebbero i conti.Davide Maniac