MEDE – La storia della città sfogliando le pagine del “suo” mensile storico, quel Tam-Tam che ha chiuso i battenti a dicembre. Forse appena in tempo, secondo il suo fondatore Mauro Ottonelli, considerata la crisi economica dovuta all’emergenza Covid e allora imprevedibile. Il progetto T’at Ricordi? è su Facebook. Basta aprire il profilo personale di Ottonelli. L’idea, arrivata al sindaco di Mede Giorgio Guardamagna, è semplice. Articoli e foto dallo sterminato archivio del giornale. Personaggi che non ci sono più, dinamiche politiche, battaglie a cadenza quasi quotidiana, senza per forza un ordine preciso. Un progetto che in città sta facendo parlare moltissimo e che, come sempre nella tradizione Tam Tam, è completamente gratis per tutti. “Noto – sono le parole di Ottonelli, ex bancario classe 1946 – che vanno fortissimo soprattutto le fotografie. La scorsa settimana avevo pubblicato il ritratto di Enrico Magnani, il meccanico di Mede morto alcuni anni fa. Ha risvegliato tantissimi ricordi, molti commenti e parecchie lacrime. La foto di un bel tramonto scattata oggi, tra 20 anni sarà un bel tramonto ma rimarrà solo quello, non susciterà ricordi di nessun tipo. Mentre una persona tra vent’anni susciterà ancora memorie familiari, di amicizia, della sua professione. Mede è una miniera d’oro”. Ottonelli, fotografo di strada, che ama immortalare passanti oltre a scorci nascosti, queste cose le sa bene. E così andando indietro in T’at Ricordi? si ripercorrono 32 anni di vicende spesso sfociate in vere e proprie lotte. Nessun rimpianto: Ottonelli come direttore di un mensile di approfondimento e informazione rifarebbe tutto. “Nel 2006 – è il suo ricordo – avevamo lanciato campagne contro due discariche in progetto, a Galliavola e a Semiana. Poi non sono mai state costruite. Avevamo vinto. Adesso mi spieghino chi guadagna per tutto il pattume che arriva in Lomellina. Qualcuno deve esserci…”. Ma tra i tantissimi ricordi di Ottonelli ce ne sarà qualcuno più bello degli altri, che rimane nel cuore? “Credo la prima pagina del numero 0 – riflette – pubblicato nell’aprile del 1987. Il titolo era “Chiarezza”. Era il nostro intento, non credo di aver mai tradito i lettori in questo senso. Forse ho fatto arrabbiare altre persone. Ma i politici locali vanno e vengono e soprattutto pensano che di loro si debba parlare sempre e per forza bene, o al limite non parlarne affatto. Raramente accettano la critica, il contraddittorio. Sono in grado di portarti su un palmo di mano finché li elogi e di trattare il tuo lavoro come “carta straccia” dopo mezzo articolo contro. Un ex sindaco di Mede, non l’attuale, tappezzò i muri della città con dei manifesti in cui mi attaccava in modo pesantissimo, anche a livello personale. Ebbene, mi pare che politicamente quel signore non abbia fatto una grande fine, così come a livello giudiziario…”. Intanto sfogliando indietro nei giorni la pagina Facebook di Ottonelli si scopre, o si ri-scopre, che nel 1999 l’allora giunta di Mede aveva in mente di acquistare il castello di Tortorolo per farne un centro culturale. Un’idea concreta ma non ancora concretizzata. Ottonelli l’ha scoperta prima di tutti sbattendola in prima pagina. Il titolo? “Il castello – Un errore da evitare”. “Alla fine – rivela il direttore – non se ne è fatto nulla, eravamo riusciti a muovere l’opinione pubblica. Secondo noi Mede aveva problemi più urgenti di cui occuparsi”. Aveva vinto ancora il Tam-Tam.Davide Maniac