DORNO – L’arte ai tempi della pandemia. Si chiama “Corona Jesus” l’ultima opera provocatoria di Lady Be. L’artista dornese, al secolo Letizia Lanzarotti, crea con materiali di riciclo. Mollette, giocattoli, oggetti d’uso quotidiano. Tecniche che portano a una pop art assolutamente unica e che le hanno permesso di esporre anche sulla cima della torre Eiffel a Parigi. “L’opera – spiega Letizia Lanzarotti, classe 1990 – rappresenta il volto sofferente del Cristo che al posto della corona di spine porta la rappresentazione del Covid-19, simile a quella vista al microscopio elettronico. Corona Jesus è metafora del sacrificio di un Dio che si fa uomo oggi, in ognuno di noi. Il Coronavirus diventa simbolo di espiazione dell’uomo. Ognuno di noi compie un sacrificio: medici e infermieri in prima linea come soldati, sacrificando la loro salute e a volte la loro vita per altri uomini. Anziani, adulti e bambini di qualsiasi sesso, religione, e in tante parti del mondo, costretti a stare in casa e a non uscire per non contrarre e trasmettere il virus che a volte può essere letale. Persone che, pur stando male, non troveranno posto negli ospedali già al collasso. Uomini che perdono il lavoro. Lavoratori a casa senza guadagno. Imprenditori che falliscono. Ognuno di noi, oggi, sta espiando con il sacrificio il male dell’umanità. Umanità che che per anni ha rovinato il pianeta, con sostanze inquinanti nell’aria e tonnellate di plastica negli oceani”. La stessa plastica che Lady Be, da anni, raccoglie e suddivide per colore per poi creare le sue opere. Il suo “mosaico contemporaneo” ritrae personaggi famosi come Che Guevara, Dalì, Silvio Berlusconi. Le “tessere” sono oggetti coloratissimi, impossibili da non riconoscere. Un messaggio di sostenibilità in bilico tra l’arte povera e il pop. Un concetto di “usare materiale” a costo zero appreso da piccola. Suo vicino di casa a Dorno era Marco Lodola. Letizia Lanzarotti è nata col pennello in mano e il monito di non buttare via niente. Chiede alle scuole i vari oggetti che non usano più e che andrebbero buttati. Poi li compone in modo da formare i suoi ritratti, mosaici quasi bizantini ma estremamente moderni. Non sono solo di carattere provocatorio le iniziative della dornese in questo momento. Infatti l’artista è stata scelta da Legambiente (realtà con cui collabora da diverso tempo) come protagonista di un video su come utilizzare la plastica che tutti abbiamo a casa per creare opere d’arte. Un video che ha lo scopo di informare, divertire, istruire e far riflettere le persone sul tema dell’inquinamento. Inoltre, il principale scopo del video è legato all’hashtag ormai molto in voga sui social #iorestoacasa con lo scopo di invitare le persone e i bambini a dedicarsi al riciclo creativo per occupare il tempo con serenità. Il video è fruibile sulla piattaforma iorestoacasa.legambiente.it. Un altro hashtag contraddistingue i suoi lavori, ormai fotografati e postati online. Almeno in attesa di poter tornare ad esporre. È quello di #iosonopositivo. L’opera che Lady Be invita a condividere è un palloncino che vola nel cielo portando via una mascherina sorridente. “Il mio è un invito ad avere coraggio – prosegue – e la forza è nelle parole e nelle immagini che lanciamo come messaggio. Oggi ho scelto di non rimanere indifferente davanti al dramma che sta subendo il mondo intero, e in particolare la mia nazione, l’Italia. Il mio è un invito a sorridere, a guardare avanti con forza e coraggio, perché tutto passerà e si tornerà alla vita normale”. Ma l’hashtag #sonopositivo è soprattutto un messaggio di forza rivolto alle persone contagiate dal Covid-19. La forza è nelle parole, dal duplice significato. “Se tutti diremo “sono positivo” – aggiunge – questa asserzione non farà più paura ma anzi, ci darà energia positiva e sapremo affrontare il dramma con il sorriso”. Lady Be si riferisce alla positività in senso medico, l’essere positivi al virus, contrapposta alla forza del messaggio. Abbiate un atteggiamento positivo per risollevare l’Italia. “Ho pensato a un palloncino dei colori dell’Italia, che vola in cielo portando via la mascherina – illustra la Lanzarotti – ormai diventata il simbolo della lotta al virus. Voglio portare al mondo, e in particolare agli italiani, la speranza che ci risolleveremo, moralmente ed economicamente”. Lady Be anticipa inoltre che questa non sarà l’unica opera. Realizzerà una serie di altre creazioni per lanciare un messaggio positivo all’Italia e al mondo intero. L’arte deve essere catartica, portare fuori dalla realtà, saper strappare un sorriso anche in un momento difficile, portare colore e gioia anche ai visitatori più distratti. E soprattutto, l’arte deve essere fruibile a tutti, in particolare ora che non è possibile visitare i musei e le gallerie d’arte. Per questo l’artista sceglie per il momento un luogo espositivo virtuale e fruibile a tutti da casa: i social network. Dalla fine del 2019 Lady Be aveva cominciato a “sdoganare” luoghi non nati appositamente per le esposizioni, con la finalità di portare il colore e la serenità che l’arte può dare anche nei luoghi di passaggio dove gli spettatori sono i passeggeri e i lavoratori. È il caso del Terminal 1 di Milano Malpensa, dove Lady Be ha in esposizione le sue opere dal settembre scorso (ancora presenti nonostante l’aeroporto sia ai minimi storici come frequenza). Un conforto che arriva attraverso la vista dei suoi ritratti sorridenti, dai colori sgargianti e piene di oggetti giocosi. Tappi di plastica, giocattoli, penne, bottoni, bigiotteria e oggetti di uso comune. Oggetti che, ormai da 10 anni sulle opere di Lady Be, portano un grande messaggio per il riciclo e la sostenibilità ambientale.