“Robbio nel Cuore”, avanti tutta con i Dae: l’obiettivo sono le teche di ultima generazione
ROBBIO - Le nuove teche dei defibrillatori automatici esterni faranno la diagnosi dei malfunzionamenti. Ed entro i prossimi anni saranno tutte sostituite. E’ il progetto in corso dell’associazione Robbio nel Cuore. I dispositivi salvavita installati nei paesi lomellini nel corso degli ultimi dieci anni presentano ormai i segni del tempo. “In commercio - racconta il presidente Enrico Baldi (nella foto) - ultimamente sono comparsi quelli di nuova generazione. Possiamo ora controllare lo stato dei defibrillatori da remoto. Veniamo informati se la teca viene aperta o il defibrillatore viene prelevato. Se qualcosa non va, la nuova teca emana un segnale acustico”.
Tutto questo ovviamente comporta un aumento netto dei costi. Una protezione di questo genere può arrivare a costare anche mille euro. Raccogliere i fondi sufficienti per poterle cambiare tutte è un processo che richiede tempo. Il sostegno è ampio. Le donazioni singole e i “cinque per mille” garantiscono i finanziamenti necessari, e sono anche in crescita. Attualmente i Dae sparsi in Lomellina sono venti, quindici ancora con le teche di vecchio tipo. L’obiettivo è sostituirle tutte in un paio di anni. E’ già avvenuto per tre di loro, a Sartirana, presso la farmacia di Confienza, e all’oratorio di Robbio. In parallelo continuerà però anche il progetto di diffusione, per raddoppiare i defibrillatori nei comuni che ne hanno uno solo, o donarlo a quelli che ancora non ne hanno.
“Tanti comuni lomellini - spiega il presidente - li hanno grazie al nostro aiuto. Vogliamo aumentare il loro numero o trovarne di nuovi, così da avere una rete al massimo dell’avanguardia”.
Lo stesso avviene a livello provinciale con Pavia nel Cuore, associazione autonoma nata proprio da quella robbiese. D’altronde l’intuizione per questo progetto è arrivata a Enrico Baldi proprio quando era ancora uno studente di medicina a Pavia. Quando sono partiti, nel 2011, forti anche del sostrato di volontari presenti a Robbio, erano i primi in Lombardia con un progetto del genere.
Ora, grazie al cardiologo del policlinico San Matteo di Pavia, la provincia può vantare un sistema di defibrillatori in continua espansione, e che presto sarà anche interconnesso.
Gabriele Tocchio