Cergnago: la Pro loco recluta compaesani e anche gli “stranieri” per rilanciarsi con nuove idee e ritornare “ai vecchi splendori”
CERGNAGO – Ora l’appello è ufficiale: la Pro loco del paese chiama a raccolta tutti i cergnaghesi e i simpatizzanti in un’assemblea che si terrà presso il palazzo comunale domenica 5 marzo alle 15 e 30. L’obiettivo è tanto grande e ambizioso quanto necessario: “rilanciare la stessa Pro loco e riportare il nostro paese ai vecchi splendori”. Nemmeno un cieco potrebbe negare l’involuzione subita dal paese nell’ultimo decennio. Tante le cause, sicuramente, e profonde di tale mutamento.
Nell’elenco rientrerebbero sì fattori generali, come il calo demografico e l’innalzamento dell’età media, ma anche responsabilità per forza di cose attribuibili a volontà o omissioni particolari e locali. Tuttavia sembrano riemergere sempre più vividi e diffusi i ricordi del Cergnago di una volta, di quel paese che ad un certo punto ha lasciato un po’ andare la sua vecchia vitalità. Insomma, il Gruppo ricreativo cergnaghese legge i tempi e si farà carico di intraprendere la strada della “ripresa”.
Già la sola volontà è degna di plauso. Ma, per far ciò, chiede la collaborazione di quante più persone possibile poiché il contributo di ciascuno è prezioso e costruttivo.
È indubbiamente moltissimo quello che il paese, nel complesso, ha perduto: dalla possibilità degli anziani di ritrovarsi al pianterreno del municipio per trascorrere qualche pomeriggio in compagnia e al caldo alla chiusura dell’asilo comunale, dalle feste che venivano organizzate ai giardinetti per i bambini in occasione dell’inizio o della fine dell’anno scolastico al ridimensionamento della Sagra del risotto già da prima delle limitazioni imposte dalla pandemia a molto altro ancora, tra biblioteca e altre attività chiuse. Forse alcune di queste cose non avrebbero potuto avere un destino diverso da ciò che è stato, ma altre sì. Indubbiamente. In ogni caso, per fortuna, c’è ancora una parte di cergnaghesi che non si rassegna alla passività. Non resta che augurare a chi si rimboccherà le maniche un buon lavoro. Parola d’ordine: futuro.
Nicholas Scotti