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Comunità energetiche rinnovabili a Vigevano, un’ipotesi che può prendere forma perché le proposte di adesione ci sono: dodici in tutto, la manifestazione d’interesse è stata lanciata. L’obiettivo è di realizzarne due, una per ognuna delle due cabine primarie presenti in città. 
“Noi abbiamo sostanzialmente due centrali primarie differenti – spiega il sindaco Andrea Ceffa – la Cer è una comunità energetica rinnovabile che mette insieme più soggetti, produttori e consumatori, pubblici e privati. Si tratta di realtà che si mettono insieme e che presuppongono il fatto che si ottimizzi al massimo l’energia che viene prodotta e consumata contemporaneamente”. 
Uno degli edifici pubblici che potrebbero entrare in gioco è il palazzetto dello sport. “Ci sono altre eventualità – precisa Ceffa (nella foto durante il convegno sulle Cer organizzato da Vipetrol) – come il De Rodolfi, che si potrebbero prendere in considerazione. Così come proposte che arrivano da parte di privati, che combinandosi insieme danno vita alla Cer. Questo in sostanza è il procedimento che noi abbiamo pensato di seguire”. Un tema, quello delle Cer che interessa a Vigevano e al primo cittadino, intenzionato a rendere la città ducale un punto di riferimento per il territorio lomellino in un percorso di utilizzo di energie rinnovabili e sostenibili.  “Siamo stati tra i primi livello provinciale – rivendica il primo cittadino – a proporre la creazione di una Comunità energetica: a tal proposito abbiamo fatto anche un accordo di consulenza e partenariato con Assolombarda”. Far sì che le Cer diventino realtà nella città ducale occorre avvicinare i vigevanesi a questa realtà. Il sindaco si mostra disponibile anche in questo senso, a far comprendere nel dettaglio in che cosa consistano le comunità energetiche. A tal proposito ad aprile si è tenuto alla Fabbrica dell’energia di Vipetrol un incontro pubblico, durante il quale si è discusso proprio del funzionamento delle Cer. 
“La comunità energetica prevede anche che vegano definiti dei criteri di comunità. Quindi si cerca di capire quali sono le fasce che scontano più elementi di povertà energetica per cui si decide di intraprendere questo discorso”. Una possibilità che “richiederà almeno qualche anno prima che possa essere effettivamente attuata. Regione Lombardia ha prolungato ulteriormente la manifestazione d’interesse perché si è resa conto che occorre più tempo per consentire a queste realtà di prendere forma. Le Cer devono essere costruite secondo un modello economico che stia in piedi, altrimenti rischiano di collassare sul nascere”. 

Edoardo Varese