Gli «Amici delle cure palliative» di Mede sabato in convegno a Lomello
LOMELLO – Richiamare l’attenzione sugli effetti positivi che hanno sui pazienti alcuni linguaggi artistici quali pittura, disegno, teatro, musica e scrittura. Un ospedale pieno di quadri non potrà infatti che giovare ai pazienti. Un’intera mattinata di convegno, sabato 28 ottobre dalle 9 e 30 alle 13, presso l’ex chiesa di San Rocco a Lomello. Grazie agli organizzatori, l’associazione Amici delle cure palliative di Mede, “Medicina narrativa e arte per la cura” è ad ingresso gratuito: cento partecipanti al massimo, che possono prenotarsi sul portale www.mzevents.it.
All’introduzione con Guido Bertassi (nella foto), presidente dell’associazione Amici delle Cure Palliative, e ai saluti delle autorità (Marco Paternoster, direttore generale di Asst Pavia, Silvia Ruggia, sindaco di Lomello, Giorgio Guardamagna, sindaco di Mede, don Renato Passoni, parroco di Mede) seguono circa tre ore di brevi interventi con l’inevitabile pausa caffè, prima della tavola rotonda finale con racconti diretti dell’esperienza dei medici nel reparto di Cure palliative dell’ospedale San Martino di Mede.
Ai relatori (i dottori Cinzia Andena, Rosanna Barbaro, Ivan Battistin, Emilio Bombardieri, Livio Carnevale, Lucia Cecio, Tatiana Debelli, Cristina Endrizzi, Paolo Feminella, Paolo Fumagalli, Elena Leonardi, Maria Giulia Marini, Sabina Mediani, Annalisa Usardi) si affianca il “tavolo scientifico”. “Il convegno – è la presentazione – vuole richiamare l’attenzione sugli effetti positivi che hanno sui pazienti alcuni linguaggi artistici quali pittura, disegno, teatro, musica e scrittura. Il tema centrale è quello che si definisce “arteterapia”: è noto che l’arte sia fruita passivamente, ma che attraverso la partecipazione a installazioni e performance artistiche nonché considerata come elemento di condivisione e confronto, ha dimostrato di poter essere utilizzata come strumento terapeutico. Viene sottolineato così il ruolo della medicina narrativa, che a fronte dell’esposizione di opere pittoriche di grandi maestri, diventa strumento di miglioramento della qualità delle cure (OMS 2019). Verrà presentato un progetto biennale di action learning e di ricerca che coinvolge i professionisti del reparto delle Cure palliative dell’Ospedale di Mede. All’interno dell’ospedale verranno installate sulle pareti immagini di quadri di grandi maestri (Monet, van Gogh, Hokusai, Michelangelo, Bialetti) davanti alle quali verranno raccolte le narrazioni dei pazienti poi analizzate dai sanitari e da ricercatori (ISTUD) esperti in esperienze di medicina narrativa. Questo articolato progetto, che cala l’arte e le emozioni che ne derivano in una realtà frequentata da pazienti fragili e in un contesto socio-sanitario in contatto con la sofferenza, risponde alla volontà di perseguire il miglioramento di qualità dell’assistenza tendendo sempre di più alla umanizzazione delle cure”.
Il messaggio è rivolto a medici, psicologi, infermieri, assistenti sociali, volontari, e caregiver che gestiscono questi problemi, ma vuole anche informare i cittadini che la cura e l’assistenza possono anche giovarsi della bellezza dell’arte che i grandi artisti sanno trasmettere al mondo.
Davide Maniaci