Gambolò, al via l’ottava edizione della rassegna letteraria al castello Beccaria: 4 appuntamenti
GAMBOLO’ - Una serie di quattro incontri con altrettanti scrittori che si cimentano con il romanzo ambientato nel passato. Come in un meraviglioso viaggio nel tempo, la narrativa dedicata alla storia si presenta nel suggestivo scenario di castello “Beccaria” di Gambolò e in particolare nelle sale del Museo archeologico Lomellino. Qui i millenni scorrono davanti agli occhi, luoghi di storia dove “narrare la storia”. L’ottava edizione della rassegna letteraria porta alla scoperta di scrittori che hanno dedicato le loro recenti produzioni all’Antichità e al Medioevo. Livio Gambarini farà conoscere La Papessa di Milano, mentre Elissa e Atilia, le figlie di Cartagine di Andrea Oliviero, condurranno nel cuore della Prima guerra punica. Intanto il balestrire genovese Corradino partecipa alla Prima Crociata e si lancia alla ricerca di un mondo migliore, come racconta Massimo Sacco in “La città di sangue”. Nel romanzo “La stagione delle Erinni”, di Stefano De Bellis ed Edgardo Fiorillo. Il grande Cicerone, l’ex centurione Tito e Flavia Polita devono difendere la Repubblica una serie di complotti. Il primo appuntamento è in programma domenica 21 gennaio alle 15 e 30. Questa la trama de “Le figlie di Cartagine”. Un romanzo storico che si propone non solo di divertire e intrattenere, ma anche e soprattutto di incuriosire e divulgare, prendendo spunto a piene mani da quella grande sceneggiatura naturale che è la storia. I personaggi e i fatti sono lì, tramandati dagli storici antichi e aspettavano solo che qualcuno li riprendesse in mano per ricamarci una storia di finzione senza tempo, dove amore e legami familiari sono i capi saldi su cui ruota tutta la vicenda. Consigliato a chi ama la storia con la “S” maiuscola e che non ha paura di lasciarsi trasportare indietro nel tempo per un viaggio nel passato, immergendosi nei colori, nei rumori e negli odori di duemila anni fa. La storia non è mai stata così bella, non è mai stata così reale.
Riccardo Carena