Anche gli studi confermano: la situazione-odori a Parona è addirittura peggio rispetto alle precedenti misurazioni
PARONA – Annusatore porta pena, nel senso che i risultati degli studi condotti dagli esperti, veri e propri “sommelier delle puzze”, non sono affatto confortanti. La situazione è addirittura peggiore degli anni scorsi, e chi vive a Parona ed è costretto a respirare quell’aria lo sa.
“Tra l’inverno 2022 e l’estate 2023 il Comune di Parona – spiega il sindaco, Marco Lorena – ha commissionato uno studio olfattometrico di controllo secondo la metodologia «Odour field inspection» da confrontare con lo stesso studio condotto nel 2020. Le conclusioni finali non sono confortanti. L’impatto odorigeno è peggiorato, specialmente nel trimestre invernale. Le ditte responsabili del disturbo olfattivo sono due in particolare. Entrambe dimostrano un impatto odorigeno significativo non solo nella zona industriale ma anche nella zona residenziale del paese. Il Comune convocherà il tavolo tecnico sugli odori, attivo dal 2015, che comprende anche Provincia di Pavia, Arpa e Ats, con l’intenzione di rimodulare le Autorizzazioni integrate ambientali (Aia) delle aziende al fine di migliorate il proprio impatto ambientale”.
Questo è l’esito dell’ultima riunione della Consulta comunale per l’ambiente di Parona, tenutasi giovedì sera in municipio.
“Una serie di interventi già pianificati da una delle due aziende in questione – aggiunge Riccardo Orlandi, presidente della Consulta – dovrebbero portare a una significativa diminuzione degli odori entro un paio d’anni e che sono stati illustrati alla Consulta dalla direzione della ditta nel corso di una riunione di poco tempo fa. Il problema degli odori generati dall’altra ditta verrà anche portato all’attenzione della Provincia in occasione della prossima conferenza dei servizi per il rinnovo dell’Aia della suddetta ditta, prevista alla fine del mese. Il Comune presenterà anche altre osservazioni, tra cui la richiesta di un ulteriore abbassamento dei limiti emissivi dei composti organici volatili, i Cov (questo stabilimento produce resine poliuretaniche e che per questo fa uso di solventi), anticipando così l’applicazione delle nuove migliori tecniche disponibili – Mtd o Bat - di settore normate dall’Unione Europea e previste per il 2026”.
“Come consulta – conclude Riccardo Orlandi – auspichiamo che entrambe le aziende facciano del loro meglio per ridurre in tempi brevi il disturbo odorigeno arrecato alla cittadinanza e che il Comune prosegua ad adoperarsi in tal senso in tutte le sedi possibili”.
Il 31 gennaio riprenderà infatti per l’ultima azienda citata, situata nella zona industriale di Parona, la revisione dell’Aia scaduta dall’ormai lontano 2012. Sarà l’occasione giusta per far conoscere le conclusioni dello studio olfattivo del 2023 e chiedere il miglioramento dell’impatto odorigeno. Si chiederà inoltre di ridurre i limiti di emissione dei solventi adeguandoli alla più recente normativa europea. Infine, su proposta del consigliere comunale di opposizione Renato Soffritti (civica “Insieme per Parona”) si è dato mandato al presidente della Consulta di organizzare una riunione dedicata all’inquinamento del suolo nel territorio di Parona, con particolare attenzione al tema diossine. Il professor Roberto Cenci, che sarebbe il relatore, esperto ambientale, infatti è stato autore di diversi studi proprio in questo campo di ricerca, oltre ad essere consigliere regionale ex Movimento 5 Stelle.
Davide Maniaci