Pendolari, ancora guai per chi viaggia sui binari: i treni sono belli, ma i bagni sono per... pochi
L’associazione dei rappresentanti dei pendolari MiMoAl insorge per i bagni inadeguati sui treni. Dal 2020, i nuovi convogli ferroviari introdotti da Regione Lombardia per i servizi regionali, inclusa la linea Milano-Mortara-Alessandria, avrebbero dovuto migliorare l’esperienza dei pendolari. Tuttavia, nonostante la loro modernità e il comfort, questi treni presentano una problematica significativa: la scarsità e l’inefficienza dei bagni. “I nuovi convogli, costituiti da tre a cinque carrozze con una capacità da 168 a 570 posti a sedere – spiega Franco Aggio, presidente dell’associazione – sono dotati di uno o due bagni a circuito chiuso. Questi diventano inutilizzabili quando il serbatoio dei reflui è pieno o quello dell’acqua è vuoto. La manutenzione, che include lo svuotamento dei reflui e il rifornimento idrico, avviene principalmente nei depositi ferroviari, operazione che può richiedere dai due ai cinque giorni. Durante questo periodo, i convogli possono risultare inutilizzabili o circolare con bagni inagibili. Le ripercussioni per i viaggiatori e il personale di bordo sono notevoli. La mancanza di bagni funzionali rende il viaggio estremamente disagevole, soprattutto su tratte di lunga durata. Inoltre, l’impossibilità di garantire un adeguato servizio igienico può portare alla soppressione delle corse, creando ulteriore frustrazione tra i pendolari”. Trenord, l’azienda che gestisce i treni regionali lombardi, non è riuscita ad implementare un processo industriale adeguato alla complessità dei nuovi convogli. I problemi di gestione dei bagni derivano dalla mancanza di infrastrutture adeguate nelle stazioni periferiche dove i treni sostano durante la notte o nei giorni festivi. Inoltre, l’azienda non ha rispettato pienamente il contratto di servizio, che prevede lo svuotamento dei reflui e il rifornimento idrico ogni 48-72 ore. “Questa inadempienza – prosegue Aggio – è soggetta a penali da parte di Regione Lombardia, ma ciò non ha portato a un miglioramento tangibile del servizio. La situazione ha provocato tensioni tra Trenord e i sindacati. Pare che l’azienda abbia imposto ai capitreno e ai macchinisti di effettuare le corse anche quando i bagni sono tutti inagibili”. Le risposte informali di Trenord e Regione Lombardia alle preoccupazioni sollevate dall’associazione MiMoAl non sono state risolutive. Trenord ha addossato parte della responsabilità a Rfi e alle Aziende Territoriali della Salute, mentre Regione Lombardia ha sostenuto che l’organizzazione spetti a Trenord. Regione Lombardia, proprietaria al 50 per cento di Trenord, ha una chiara responsabilità politica e gestionale. Il silenzio assordante del gruppo Fs, proprietario dell’altro 50 per cento tramite Trenitalia, non fa che aggravare la situazione. “Regione Lombardia – conclude il presidente della MiMoAl – non può limitarsi a infliggere penali a Trenord, ma deve assumere un ruolo attivo nel risolvere i problemi organizzativi e gestionali. È essenziale che Regione Lombardia e Trenord lavorino insieme per garantire che i treni regionali siano all’altezza delle aspettative e delle necessità dei viaggiatori quotidiani. Fino a quando non saranno implementate soluzioni efficaci, i pendolari continueranno a subire disagi inaccettabili”.
Massimiliano Farrell