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BREME – Dalla cipolla rossa allo zafferano fino alle zucche con circonferenze da Guinness dei primati: la parola d’ordine di Marco Aceti  è diversificazione. In questi giorni la raccolta dello zafferano è in piena attività. “Ho deciso – spiega Aceti, uno dei 25 produttori di cipolla rossa – di dedicarmi anche allo zafferano con Luciano Pissavini e a Pietro Gastaldello: abbiamo diviso un terreno di circa una pertica milanese di superficie, 650 metri quadrati, per piantare lo zafferano. È un lavoro molto impegnativo perché l’area va tenuta pulita soprattutto nel periodo da metà ottobre inizio novembre, in cui si concentra la raccolta”. Gli stigmi, la parte più interna del fiore di zafferano, vanno raccolti a mano, con delicatezza, per non rovinarli: per un chilogrammo di spezie occorrono circa 120mila fiori. La fioritura avviene solo tre ore nell’arco del pomeriggio. “Dobbiamo essere pronti – aggiunge Aceti – ed entrare nel campo al momento giusto: poi, nelle ore serali dobbiamo separare gli stigmi dai fiori. Siamo impegnati ogni giorno dalle 20 alle 24: al termine, programmiamo l’essiccatore, in cui inseriamo gli stigmi, per le ore notturne e li ritiriamo il mattino successivo”. La resa, per una pertica di terreno, è pari a circa due etti. Ma qual è il mercato e a quanto si vende lo zafferano? “Lo consegniamo – conclude Aceti – soprattutto ai ristoranti lomellini e delle zone limitrofe o su Internet: il costo è pari a 30 euro al grammo. Un prezzo che, per qualcuno, potrebbe apparire molto elevato, ma il motivo è molto semplice: si tratta di una produzione familiare, a carattere artigianale e manuale. E poi il nostro prodotto è di qualità più elevata rispetto a quello che si trova nelle bustine dei supermercati”.   u.d.a.