MORTARA - “Focolai dal parrucchiere? Io non ho mai sentito nessuno parlarne”. È questo il commento di Alessandra Federico (nella foto), titolare di Creations insieme a Stefania Borloni, in merito alle nuove chiusure che hanno colpito stavolta anche i saloni dei parrucchieri, che nelle zone rosse di Conte, invece, erano stati risparmiati. Ora, con le zone rosse di Draghi, tutti chiusi. “Siamo inferocite, e con noi tutti gli altri parrucchieri e le estetiste. – afferma Alessandra Federico – A quanto pare tra una o due settimane potremo riaprire se dovessimo tornare in zona arancione. Lavoreremo anche dalle tredici alle quindici ore al giorno quando ci sarà la possibilità di ricominciare. Noi siamo attrezzatissime, abbiamo sempre sanificato tutto, adottato ogni precauzione, e ogni giorno teniamo una lista dei clienti che sono venuti per poterli avvisare qualora una di noi dovesse prendere il Covid. Ma per adesso io non ho mai sentito nessuno parlare di focolai nei saloni dei parrucchieri”. Con il governo Draghi e con una chiusura di così poche settimane, Alessandra Federico è sicura di una cosa: i ristori stavolta non arriveranno, e la situazione andrà sempre peggio. “Confcommercio – rivela la parrucchiera – aveva vinto una causa per far tenere i centri estetici aperti anche in zona rossa. Ora è arrivato Draghi e ci ha richiusi tutti, anche noi parrucchieri. Alcuni concetti di base, però, non sono passati. Mentre noi siamo costretti a pagare le conseguenze di queste ulteriori limitazioni, la gente se ne va in giro tranquillamente e fa assembramento senza mascherine. C’è una profonda mancanza di rispetto da parte di molte persone nei confronti delle regole. È ancora presto per poter dare un giudizio su Draghi, ma per ora non sembra esserci stato alcun cambio di passo. Speriamo semplicemente che vengano utilizzati i fondi in maniera intelligente, per aiutare tutte quelle attività che sono al tracollo. Noi ancora ancora siamo fortunate, però qualche sostegno economico non farebbe male. Magari si potrebbe pensare di non farci pagare alcune tasse, anziché rinviare il pagamento di tre mesi”.Massimiliano Farrel