Riso: acqua ad intermittenza per salvare la falda
CASTELLO D’AGOGNA – L’alternanza di sommersioni e asciutte in risaia può dimostrarsi una strategia vincente sia per ripristinare l’equilibrio della falda acquifera, nell’ottica di una sempre maggiore sostenibilità della coltura, sia per mitigare le emissioni di gas serra, visto che contribuisce a una rapida degradazione delle paglie. Ieri mattina il Centro ricerche dell’Ente Nazionale Risi ha ospitato il convegno finale del progetto “Riswagest-Gestione innovativa dell’acqua in risaia”, coordinato da Marco Romani, dirigente di Ente Risi. Nello specifico, Arianna Facchi (Università degli Studi di Milano) è entrata nel dettaglio della tecnica Alternate wetting and drying (Awd), sperimentata da più di vent’anni nelle aree a riso di svariati Paesi, che prevede irrigazioni intermittenti delle risaie con una continua alternanza di condizioni aerobiche e anaerobiche del suolo. “Nel momento in cui – ha detto – la condizione di umidità del suolo scende al di sotto di un valore soglia, s’interviene con una sommersione. L’Awd può essere applicata in modo più o meno severo a seconda del valore di umidità del suolo adottato come soglia. La condizione di umidità del suolo può essere monitorata mediante sensori per la rilevazione dell’umidità o del potenziale idrico del suolo o mediante il “field water tube”, un tubo fenestrato infisso verticalmente nel suolo radicato che consente di monitorare il livello della falda sospesa mentre scende, nei giorni di asciutta, al di sotto del piano campagna. La tempistica delle applicazioni irrigue dipende dalle precipitazioni, dal tipo di suolo e dallo stadio di crescita del riso”. Significativa la mappa di attitudine illustrata da Giulio Gilardi (Università degli Studi di Milano) con lo scopo di individuare i terreni lomellini più adatti a ospitare la tecnica Awd. “Le zone più vocate – ha spiegato – si trovano nell’alta Lomellina, fra Mortara, Robbio e Vigevano, dove l’adozione della semina in acqua, ad aprile, al posto di quella a file interrate consentirebbe anche alla bassa Lomellina di beneficiare di una falda più alta, più vicina al piano campagna, e dunque di maggiori risorgenze, dai fontanili alla rete dei canali, nei primi mesi della stagione irrigua, cioè aprile e maggio. Inoltre, l’adozione dell’Awd consentirebbe di limitare le richieste d’acqua nei mesi centrali della stagione agraria, da fine maggio a inizio giugno”. Da segnalare, fra i vari interventi tecnici, che Angela Faliero ha parlato della storia e delle finalità del consorzio Est Sesia (Novarese e Lomellina), ma senza entrare nel merito degli interventi (molto attesi dalla platea) per scongiurare una seconda, tragica stagione siccitosa dopo quella dell’anno scorso.
Umberto De Agostino