Primi della classe a confronto. O meglio, studenti della stessa classe a confronto. Le due facce del medaglione del calcio lomellino si apprestano a sfidarsi in un secondo incontro, questa volta teorico (d’altronde con il mondo del calcio in ginocchio non si può fare altrimenti). Da una parte il gialloblù del Lomello forza tre di mister Dino Lavenia (nella foto), dall’altra il granata robbiese nuovo di zecca targato Devis Barbin. La classifica parla chiaro, i lomellini vedono con il binocolo i cugini di Robbio potendo contare su un ampio vantaggio di quindici punti, ma gli incroci, quelli, un po’ meno. In questa stagione, Robbio e Lomello hanno incrociato le spade una sola volta e la dea della vittoria ha sorriso ai Lavenia’s boys. Ma c’è da spezzare una lancia (giusto per restare in tema) in favore dei primi perché, a dispetto dei punti accumulati, il derby delle risaie ha regalato novanta minuti di grande agonismo e il risultato è rimasto incerto sino al novantesimo. Parliamo probabilmente delle due compagini più in forma e più in vista del pallone nostrano, i vertici che rappresentano il meglio del calcio dilettantistico lombardo. Due filosofie opposte che tanto investono sulla qualità organizzativa tanto che in panchina, da una parte, troviamo un masticatore di calcio (Lavenia) e, dall’altra, un ex big del movimento giovanile italiano (Barbin). Robbio dalla sua ha un organico esperto con qualche promessa a puntellare la rosa, mentre Lomello conta tanti ragazzi che cronologicamente si avvicinano più al ‘2000 che al ’90. Rimpianti, speranze, obiettivi diversi. Tutti fattori che scendono, o scendevano, in campo ogni domenica prima della bestia Coronavirus. Ora il cambio di prospettiva è d’obbligo e anche se la priorità rimane la salute collettiva noi non possiamo fare a meno di ripensare a “quando si stava bene”, per citare Finkielkraut. Con la sicurezza che le battaglie torneranno a giocarsi su un campo da calcio, e chissà, magari proprio in una sfida tra Robbio e Lomello.Mattia Spita