In una stagione che ha assunto improvvisamente una piega anomala, gli Juniores di Andrea Buttè sono più che mai motivati a ripartire da quelle certezze e da quella grinta che hanno consentito ai biancoazzurrini di lottare alla pari contro compagini più esperte e più quotate. “Stavamo disputando una stagione strabiliante – commenta Vittorio Progresso (nella foto), padrone indiscusso della fascia destra – purtroppo è scoppiata questa emergenza e come tutti, ci siamo dovuti attenere alle imposizioni pervenute dall’alto. Non è stato semplice per me rivoluzionare così di punto in bianco la mia vita ma chi mi conosce sa che sono un combattente e come tale non mi lascio abbattere da niente e da nessuno”. La tenacia è indubbiamente una delle migliori qualità di Progesso, qualità che gli è valso il soprannome di Cavaddu. A questo proposito Progresso afferma che: “Nonostante le palestre e i luoghi pubblici siano chiusi, cerco comunque di allenarmi con il materiale di cui dispongo, non ho nessuna intenzione di fermarmi. Sarebbe dovuto iniziare il consueto conto alla rovescia per la maturità ma per il momento, sebbene il ministero dell’istruzione non abbia ancora comunicato nulla a riguardo, preferisco limitarmi a studiare senza farmi troppi problemi. Sulle lezioni a distanza riterrei opportuno che si risolvessero i disagi dovuti dalla connessione lenta e da videochiamate che spesso e volentieri presentano difetti visivi e acustici. La voglia di tornare ad allenarmi con i miei compagni è alta ma se anche ora riesco a mantenermi tranquillo e lucido lo devo agli insegnamenti del mio allenatore”. Lo stesso Buttè, con il campionato fermo e l’incertezza creatasi in queste ultime settimane, ha dovuto revisionare i propri incarichi professionali nonché la propria routine quotidiana. “Vivo praticamente di sport – spiega l’allenatore degli juniores – dato che lavoro anche come personal trainer, non sto fatturando nulla. Infatti ho dovuto chiudere la mia attività a Novara come previsto dall’ultimo decreto governativo. Non ho nulla da ridire in merito, è giusto che ognuno di noi fornisca il proprio contributo ma quando tutto questo sarà finito, sarebbe altrettanto giusto che lo Stato ci dia degli aiuti e delle garanzie che salvaguardino gli interessi di noi lavoratori. Ma – conclude Buttè – per tornare alla normalità, dovremo rispettare le indicazioni ministeriali. Di mio sono fiero della mia esperienza da allenatore e sono pronto a ripartire da quanto di buono fatto finora”