È un momento di estrema difficoltà per il nostro Paese: in seguito ai nuovi decreti che impongono solennemente ai cittadini di rimanere nei propri domicili, salvo motivazioni di assoluta necessità, la vita di tutti è cambiata. Ma è proprio in situazioni come questa che bisogna più che mai stringere i denti e tenere duro: lo sa bene il personale sanitario, che sta sfoderando tutte le proprie risorse e energie per tutelare la salute della popolazione. Lo sanno bene anche gli studenti, che tra mille perplessità si sono trovati loro malgrado, a sperimentare una nuova tipologia di insegnamento: le lezioni a distanza infatti se da un lato stanno consentendo al mondo della scuola di non fermarsi nemmeno dinnanzi a quella che è diventata una vera e propria emergenza sociale, dall’altro stanno mostrando non poche lacune. Tra coloro che si è dovuto adattare a queste nuove direttive governative Mattia Rubini, giovane centrocampista del Mortara che lo scorso gennaio tra le tante, ha ricevuto il prestigioso riconoscimento di miglior atleta dell’anno, in virtù della strabiliante annata disputata alla coorte di mister Garbagnoli. “Non nascondo di essere preoccupato – spiega il talismano biancoazzurro – spesso per un motivo o per l’altro, in primis lo studio e lo sport, le mie giornate erano ricche di impegni e volavano via mentre ora mi sono ritrovato a dover rimanere recluso in casa 24 ore su 24. Frequento tecniche di radiologia a Pavia e in questa facoltà il coordinamento di studio ha deciso di non attivare le lezioni e gli esami online, in quanto al momento molti docenti sono occupati a combattere contro quella che a quanto pare, è molto più che una semplice influenza. Perciò non posso fare a meno di ammirarli e capisco che la preparazione del materiale didattico non sia in cima ai loro pensieri”. La momentanea impossibilità di indossare gli scarpini e calpestare il manto verde non ha però fermato lo spirito combattivo che ha sempre animato una delle stelle nascenti del calcio lomellino. “Sono costantemente in contatto con i miei compagni di squadra – afferma Rubini – e tutti sono concordi nella corretta scelta di aver stoppato le attività agonistiche. La salute viene prima di tutto, mi sembra dunque doveroso aver fermato il campionato. Il nostro primo obiettivo quando scendiamo in campo, è fare del nostro meglio per non deludere le aspettative dei supporters, senza ovviamente dimenticare che l’aspetto che accomuna al calcio ad altri sport è il divertimento. Ma ora come ora nessuno ha voglia di sorridere. I nostri cuori sono indirizzati a tutti i professionisti in campo medico che con l’esempio, ci stanno insegnando a non abbatterci e a continuare a lottare contro ogni ostacolo”. Occorre tuttavia riuscire a cogliere quegli aspetti positivi su cui si tende a sorvolare. “Il motto – conclude la promessa del Mortara – che mi sta aiutando a gestire il tutto con la giusta mentalità è uniti ma distanti. Grazie ai social sono riuscito a non rimanere isolato dal mondo e sono certo che si tornerà alla normalità”. Guardare al futuro con ottimismo: questo il messaggio trasmesso anche da un veterano che intende tornare al più presto a scaldare il comunale di Mortara ma prima c’è un’altra partita da affrontare e da vincere.