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VIGEVANO – Le atmosfere roventi dagli spalti hanno accompagnato oltre mezzo secolo di pallacanestro vigevanese. La «Salonicco d’Italia» per via del calore del pubblico, dai fasti della serie A di oltre 40 anni fa con sponsor Mecap fino al declino, si è sempre identificata col suo tempio, intitolato allo schermidore Luigi Basletta. Per tutti i tifosi però è il «PalaCarducci», dalla via del centro dove si affaccia. Ha ospitato l’ultima partita ufficiale della sua storia il 6 giugno.
Era la trionfale finale playoff del girone A di serie B contro Libertas Livorno, che ha preceduto la trionfale promozione in A2 della Nuova Pallacanestro Vigevano. Contro la Libertas, gli striscioni non si limitavano a incitare i gialloblù ora sponsorizzati Elachem: salutavano commossi un pezzo di storia che se ne andava per sempre. Qui si giocava solo grazie a deroghe: la struttura, 1400 posti, risale ai primi anni Sessanta.
Nei piani del Comune c’è la demolizione del vetusto Basletta, quest’estate, in un progetto di rigenerazione urbana. La squadra si sposterà al palazzetto polifunzionale in periferia. Non ha un nome ufficiale, è stato costruito nel 2010 proprio per il basket (ma il club fallì) e ora è luogo di concerti. Certo, è molto più capiente e soprattutto è a norma, ma il clima non potrà mai essere lo stesso. Al posto del PalaCarducci verrà costruita una struttura per pallacanestro giovanile e volley.
Dai nostalgici intanto arriva l’idea: “mettiamo all’asta i cimeli della vecchia arena”. Sedie, tavolini, perfino pezzi di parquet. Tutto quello che si può smontare e recuperare senza pericolo prima della demolizione.
La proposta, di cui si parlava anche nell’ambito del tifo organizzato, è stata presentata in modo ufficiale da alcuni club Lions e Rotary locali tramite una lettera al Comune. Il portavoce è Giuseppe Protto, dei Lions club Vigevano Ticinum. Con loro anche i club Lions Vigevano Host, Vigevano Sforzesco, Cilavegna Sant’Anna, Leo club Vigevano e Rotary club Vigevano Castello.
“Ricordiamoci della Carducci” è il nome della proposta: se accettata, permetterà agli appassionati di avere in casa un cimelio il cui valore potrebbe anche aumentare nel tempo. E soprattutto, farà del bene. “Dopo l’asta, che potrebbe tenersi proprio al palazzetto nuovo – spiega Protto – l’intento è di finanziare attività in favore dei giovani, anche in sinergia col municipio stesso”.
In attesa della risposta ufficiale del Comune, il sindaco Andrea Ceffa aveva fatto sapere nei giorni scorsi “di voler verificare la fattibilità tecnica del recupero di sedili e parti del parquet” con l’impresa che si occuperà del cantiere. Se l’idea diventasse realtà, ogni vecchio seggiolino sarà il protagonista di una storia. Un nonno spiegherà al nipote che lui c’era davvero, al Basletta, quando Damir Šolman, l’asso jugoslavo, oro ai Mondiali del 1970, dettava legge con la canotta della Mecap. O racconterà di quando gli avversari più blasonati avevano paura ad entrare lì, travolti dai boati degli ultras che facevano davvero ricordare Salonicco.