Mortara protagonista dell’agenda del “contro esodo” grazie ai soldi messi a disposizione da Regione Lombardia che ha riconosciuto l’area interna della Lomellina. Sul piatto ci sono 14milioni di euro dedicati al rilancio e al ripopolamento delle aree depresse individuate dalla Regione. Soldi che serviranno per potenziare servizi alla persona e prodotti di qualità. È il binomio sottolineato dal presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana e dell’assessore agli Enti locali, Montagna e Piccoli comuni Massimo Sertori. Il loro tour di giovedì scorso, 27 ottobre, nella neonata Area interna della Lomellina è partito da Mede e si è concluso a Mortara, in Borsa merci. Una visita che sottolinea l’importanza di del protocollo d’intesa siglato tra i 43 Comuni, aggregati sotto il coordinamento del Gal Risorsa Lomellina, che costituiscono l’Area interna. Attilio Fontana ha quindi fatto tappa a Mortara per poi visitare di persona le quattro attività storiche della città: la pizzeria Santa Lucia, la Salumeria Guarnaschelli, l’oreficeria Baiardi e il negozio di abbigliamento Massimo Ricci. Prima, però, ai microfoni della sala contrattazione si sono alternate anche le voci del commissari della Camera di Commercio Giovanni Merlino e del presidente della Borsa merci, Fulco Gallarati Scotti. A fare gli onori di casa è stato il primo cittadino di Mortara. “Oggi è un giorno importante per la Lomellina – spiega il sindaco Ettore Gerosa – perché a Mede abbiamo sottoscritto un protocollo d’intesa tra i 43 comuni dell’area interna individuata dalla Regione. Così dalla regione arriveranno finanziamenti che ci permetteranno di fare un salto in avanti nel campo dei servizi alla persone. È un impegno che prevede una progettualità su più anni. Mortara ha l’onore e l’onere di essere il Comune capofila di questa iniziativa e quindi di farsi carico di quanto è necessario per il coronamento di questo progetto”. Il Gal Risorsa Lomellina rappresenta invece il soggetto aggregatore dei diversi Comuni. La “missione” è quella di rendere il territorio più attrattivo ed evitare la diaspora verso altre località. Nonostante ciò i fatti concreti vanno in parte in un’altra direzione. L’accorpamento tra la Camera di Commercio di Pavia, di Mantova e di Cremona resta un nodo cruciale. C’è il secco “no” di tutto il territorio. Non è possibile riunire insieme tre realtà socio-economiche ed amministrative che non hanno contiguità territoriale. Qualcuno, nella stanza dei bottoni, sembra non averlo ancora capito. “Penso che il mondo agricolo debba tornare ad essere protagonista della società – sono state le parole del presidente Fulco Gallarati Scotti – perché nel corso degli ultimi venticinque anni le contrattazioni delle merci agricole sono state quasi soppiantate dal mercato globale e digitale. La disponibilità di cibo a basso prezzo ha fatto perdere alla società la consapevolezza del valore del prodotto agricolo. Per fortuna in Lomellina ciò non è accaduto. Qui sono state valorizzate le strutture, e la Borsa Merci ne è un bell’esempio. Amalgamare lo sviluppo agricolo e quello delle altre filiere rappresenta un valore aggiunto. Lo scopo di un territorio agricolo è quello di produrre un cibo buono, salubre e accessibile a tutti. Non solo per soddisfare una nicchia di mercato raggiungibile solo da chi se lo può permettere”. Il pomeriggio si è concluso con l’intervento del presidente. “Il nostro impegno – afferma Attilio Fontana – è quello di fermare la follia generalizzata che vorrebbe il mondo globalizzato simile ad un mercato unico. Dobbiamo invece renderci conto dei rischi del mercato unico e globale. Anche la Lombardia deve cercare, per quanto possibile, una sua autonomia energetica ed alimentare. Non possiamo dipendere integralmente da altri Paesi dei quali non conosciamo integralmente l’affidabilità e le intenzioni di rispettare gli impegni presi. Noi ci impegniamo a tutelare gli elementi fondamentali della nostra società e l’agricoltura è certamente uno di questi. Quella del riso è una filiera importantissima. Alcuni anni fa c’era il problema della concorrenza sleale da parte del Sud-Est asiatico. Però la qualità dei nostri prodotti ha saputo contrastare questo pericolo. Quella di oggi è una giornata importante perché ho visto la disponibilità da parte di un intero territorio a collaborare e a fare scelte condivise per il bene della Lomellina”. Quindi no ai singoli interventi che solitamente accontentano solo il singolo campanile. La strategia è un’altra. La visione più ampia e generale servirà ad individuare quegli interventi di interesse generale che possono migliorare la vita di più cittadini. Ora ci sono anche 14 milioni di euro per farlo.Luca Degrand