VIGEVANO - Riuscire a rispettare le tempistiche per la conclusione dei lavori sul nuovo ponte del Ticino dovrebbe essere più di una semplice formalità. Questo perché sono stati ottenuti i soldi necessari per la realizzazione delle strade che dovranno collegare il ponte con Vigevano da una parte e con Ozzero dall’altra. I diversi incontri che il presidente della Provincia di Pavia, Giovanni Palli, aiutato da diversi esponenti della politica locale e non solo, ha avuto con Anas, hanno finalmente dato i propri frutti. Ed ecco che, dopo aver effettuato una serie di sopralluoghi nel corso degli ultimi mesi, l’Azienda Nazionale Autonoma delle Strade ha trovato i 5 milioni di euro richiesti per completare il viadotto e per ultimare i collegamenti. “Verso la metà di questo mese – rende noto Paolo Iozzi, ingegnere e consigliere di Vigevano con delega alle infrastrutture – il collegamento potrà essere completo. Questa settimana andrò in Provincia per fare il bilancio generale sulla situazione delle infrastrutture del territorio lomellino. Mi recherò da Mangiarotti e farò in modo di avere maggiori informazioni riguardo alle rampe di accesso, in entrata e in uscita. Posso comunque affermare che il grosso del lavoro è stato portato a termine, adesso altro da fare se non sistemare gli ultimi dettagli. Concluso il vertice che avrà luogo tra qualche giorno potrò essere più chiaro nello spiegare cosa effettivamente manchi da fare. Era stato comunque promesso di completare i lavori entro settembre. Procedendo di questo passo, penso proprio che gli impegni che sono stati presi, possano essere abbondantemente mantenuti”. L’accelerata decisiva è arrivata verso la fine del mese di febbraio. Quando era avvenuta la ripresa dei lavori per ultimare i 23 metri rimanenti del nuovo Ponte sul Ticino. All’interno del cantiere erano infatti arrivate due betoniere. Si trattava della prima gettata, ovvero una colata di calcestruzzo che è stata impiegata per riempire i conci posati nel corso dei mesi antecedenti. La miscela, sulla quale si è lavorato per mesi, dispone di una resistenza molto alta. Il semaforo verde alla fine è arrivato: segno che le promesse sono state mantenute. Il Consorzio Pangea, il pool di imprese abruzzesi che si era aggiudicato la gara d’appalto per terminare i fantomatici 23 metri di impalcato mancanti, sta riuscendo nell’intento di mantenere le tempistiche preventivate. Negli ultimi dodici mesi, dopo due anni di stop ai lavori, il ponte sul Ticino ha fatto dei passi in avanti che consentiranno di poter vedere la luce in fondo al tunnel. A settembre quindi, salvo imprevisti, dovrebbe arrivare la tanto attesa e desiderata chiusura dell’infrastruttura.Edoardo Varese