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CILAVEGNA – Un restauro infinito che dura da più di 10 anni. È stato pubblicato sul sito internet dell’amministrazione comunale il cronoprogramma del secondo lotto dei lavori alla chiesa del Carmine. Salvo lungaggini termineranno a dicembre. In questa fase toccherà ai serramenti, al restauro della navata centrale, della volta e delle pareti perimetrali, alle componenti lignee del grande organo centrale e alla bussola in legno. La prima tranche di opere riguardava la sistemazione della parte esterna della chiesa del Carmine, che nelle intenzioni dell’amministrazione deve tornare nelle disponibilità della cittadinanza per concerti ed eventi. L’edificio è seicentesco, ora sconsacrato ma tutelato dalla Soprintendenza. Nel 1992 fu approvata una convenzione tra il Comune e l’allora parroco, don Mario Tarantola, in cui quest’ultimo autorizzava le amministrazioni a occuparsi del restauro. Quindici anni dopo ecco un’altra convenzione, in cui la Parrocchia autorizzava il Comune a utilizzare la chiesa per 99 anni. Il restauro vuole innanzitutto preservare il manufatto. L’ultima parte ad essere sistemata era stata l’altare, pericolante, a seguito di un piccolo cedimento. Le parti interne su cui ora viene posta l’attenzione non danno nessun problema di sicurezza, ma di degrado dovuto all’abbandono nel corso del tempo. “Vorrei – sono le parole del sindaco Giovanna Falzone – che questa chiesa divenga un punto di riferimento per le manifestazioni culturali a Cilavegna. Un punto di incontro per concerti e convegni, grazie anche all’ottima acustica. Manca uno spazio di questo tipo in paese, oltretutto in una zona così centrale. Non appena ci siamo insediati nel 2009, io ero vicesindaco di Giuseppe Colli, il tetto in lamiera è volato via e siamo dovuti intervenire. Poi c’erano stati problemi anche sulla facciata, che dà su via Cairoli. Non si poteva aspettare”. Sono passati 11 anni e, a singhiozzo, i restauri vanno avanti. Nel dicembre del 2016 don Tarantola ne aveva riaperto simbolicamente il portone, dando la benedizione. Poi aveva ospitato qualche mostra, come quella dei presepi l’anno successivo. Adesso, com’era in progetto da tempo, via alla seconda fase sperando che i tempi non si allunghino ancora.Davide Maniac