GARLASCO - Luce in fondo al tunnel. La parrocchia di Garlasco, dopo oltre due mesi di liturgie per via telematica, la scorsa domenica ha celebrato la prima messa in presenza sotto il sole di piazza della Repubblica, davanti a centinaia di persone distanziate l’una dall’altra, ma ora più che mai unite dal punto di vista spirituale. Un ritorno alla normalità con l’adozione di attenti e precisi criteri di sicurezza. La celebrazione della messa domenicale davanti ad una piazza ricca e soleggiata: un evento che resterà nella storia di Garlasco, un unicum figlio di un periodo difficile. Il tentativo di riprendere in grande, la risposta forte e decisa di tutta una comunità che non accenna a lasciarsi scoraggiare. “L’ipotesi iniziale era quella di celebrare la prima messa in presenza all’oratorio, - afferma don Angelo Croera, parroco di Garlasco, il sacerdote che si è fatto garante dell’assetto organizzativo della santa messa che ha avuto luogo in piazza della Repubblica - tuttavia abbiamo ricevuto l’invito da parte del sindaco e di altre personalità a realizzare la liturgia in piazza e abbiamo abbracciato con grande piacere questa iniziativa. Ci siamo quindi divisi i compiti in modo tale da garantire i giusti distanziamenti e aderire a tutti i protocolli di sicurezza del caso.” E così, con organizzazione e raziocinio, la piazza si è potuta riempire in maniera ordinata, in un quadro perfetto, con il giusto distanziamento tra una persona e l’altra. “È stato un bel momento - commenta don Angelo Croera - un momento di ripresa, di sinergia. La nostra comunità ha dimostrato l’importanza di vedersi, seppure a distanza, e pregare insieme. Questa è la dimostrazione del fatto che con organizzazione e senso di responsabilità sia possibile porre in essere tutte le celebrazioni che abbiamo in calendario nei mesi a venire”. Ma la parrocchia di Garlasco non si è fermata durante i mesi di serrata forzata. E si è adattata al periodo di isolamento domiciliare abbracciando tutti i metodi di comunicazione necessari ad avvicinare, seppur telematicamente, i fedeli alle liturgie. “Abbiamo iniziato questo nuovo percorso durante la Quaresima con la proposta della via crucis telematica il venerdì - spiega don Carlo Cattaneo, il sacerdote della parrocchia di Garlasco che si è occupato dell’impianto di organizzazione virtuale delle celebrazioni garlaschesi - durante la settimana santa abbiamo dato la possibilità di seguire le celebrazioni sul canale YouTube dell’oratorio di Garlasco e abbiamo usufruito della rete per invitare e collegare il maggior numero di fedeli possibile - continua il sacerdote - abbiamo poi celebrato la messa telematica in diretta durante il giorno di Pasqua e anche nelle settimane successive. E durante le sere di maggio abbiamo disposto le dirette del santo rosario. Sono altresì proseguite le attività pastorali e le attività di catechesi rivolte a giovani e adulti sempre per via telematica, attraverso il nostro canale YouTube”. Celebrazioni liturgiche, dunque, attività di catechesi, ma anche riti funebri. Come la significativa celebrazione commemorativa delle 67 persone dei Comuni di Garlasco e Borgo San Siro defunte a causa del Coronavirus. Una celebrazione simbolica particolare, in diretta telematica, con la sola presenza dei sindaci dei due rispettivi comuni. “È stato un momento toccante e che ricorderemo per sempre” - commenta, a tal proposito, don Carlo Cattaneo. Anche la parrocchia di Garlasco, dunque, riprende le attività in presenza, dopo oltre due mesi di celebrazioni in diretta streaming. E si trova ora a dover pianificare, dopo la ben riuscita della messa in piazza della Repubblica, gli appuntamenti liturgici già fissati sul calendario parrocchiale. Discorso a parte merita invece il Grest: le linee guida del ministero suggeriscono la necessità di un’assistenza ai ragazzi nel periodo estivo ma al momento escludono la possibilità di una qualsiasi apertura dei centri ricreativi. “Restiamo in attesa delle indicazioni dei vescovi lombardi – spiegano i sacerdoti garlaschesi - e ci prepariamo a fare rete con il Comune. Nel frattempo manteniamo il contatto con gli animatori, in modo da tenerci pronti per ogni eventualità”.Riccardo Invernizz