Robbio, svolta green con le colonnine
ROBBIO - Nuove colonne per la ricarica delle auto elettriche in arrivo. Questa volta toccherà al piazzale delle giostre, a via Palestro e piazza Primo Maggio. Saranno quattro in totale le nuove postazioni di ricarica, tutte , di marca “Be charge”. Una nuova aggiunta in via di completamento che spedisce il paese in cima alle classifiche in quanto a postazioni di ricarica per numero di abitanti. Ce ne saranno due sia presso il piazzale delle giostre che in via Palestro. Di queste, una sarà di tipo fast da 50 kilowatt, l’altra da ventidue kilowatt. In piazza Primo Maggio saranno invece entrambe da ventidue kilowatt. Intanto sono in fase di studio anche delle nuove colonnine, questa volta fornite da Enel. Ce ne saranno due da ventidue kilowatt in via Palestro, entrambe vicino all’azienda Art Plast. Ancora una di tipo fast da cinquanta kilowatt e una da ventidue kilowatt in viale Lombardia e in viale Gramsci, vicino all’Avis. “É l’unico modo se si vuole realmente abbandonare i motori a scoppio - sottolinea il sindaco Roberto Francese (nella foto) -. Non ci fermeremo qui”. Un’opera che va avanti dall’inizio del mandato, a cui si aggiungono sempre più mosse per spedire il paese nel mondo dell’elettrico. Oltre alla scelta di zone strategiche, l’amministrazione si impegna anche per mettere a propria disposizione sempre più mezzi elettrici. Contando anche le nuovissime colonnine di A2A di tipo Ultrafast (350 kilowatt) il paese arriverà a poter ospitare fino a cinquanta macchine in carica contemporaneamente. Ci sarebbe da chiedersi: ce n’è davvero bisogno? E’ una mossa per il futuro.
“Una cinquantina di auto elettriche ci sono già - racconta il sindaco - ma sono in netto aumento. Anche le nostre aziende stanno convertendo le flotte in elettriche e sfruttano il servizio. Tanti da fuori Robbio vengono qui a caricare perché abbiamo tante colonnine fast”.
Insomma, oltre ad offrire un servizio per i cittadini, il paese “capitale del volontariato” si candiderebbe anche come una meta suggerita, se non obbligata, per chi sceglie l’elettrico. E chissà che mentre il guidatore aspetta non gli passi in testa di farsi un giro proprio per i negozi dei dintorni.
Gabriele Tocchio